GiustiziaKevin Spacey testimonia al processo a Londra: «Contro di me accuse folli»
SDA
13.7.2023 - 16:13
Si è difeso sostenendo di aver solo «flirtato» (e liquidando le accuse come «una follia») Kevin Spacey, chiamato a testimoniare in tribunale a Londra nel processo che lo vede imputato per molestie e abusi sessuali gay durante il periodo 2001-2013.
Keystone-SDA
13.07.2023, 16:13
13.07.2023, 16:20
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Accuse rispetto alle quali il celebre attore americano – da qualche anno in disgrazia a Hollywood – si dichiara innocente fin dall'inizio.
Il processo, di fronte a un giudice della Southwark Crown Court e a una giuria popolare, è iniziato il 28 giugno e dovrebbe chiudersi entro fine mese.
L'udienza odierna è stata interamente dedicata all'audizione del 63enne due volte premio Oscar – per film come «American Beauty» e «I soliti sospetti» – che in passato è stato pure direttore dell'Old Vic, prestigioso teatro londinese.
Spacey deve rispondere di una dozzina d'imputazioni, sulla base d'indizi raccolti in due tranche dalla polizia britannica: dapprima su episodi di presunta aggressione sessuale ai danni di un aspirante attore fra il 2001 e il 2004; poi su altri 4 asseriti abusi denunciati da tre giovani uomini negli ultimi mesi in riferimento a fatti che sarebbero avvenuti sempre sull'isola dal 2005 al 2013.
Ha ammesso il consumo di alcol e cannabis
Incalzato dalle domande, l'attore e regista si è mostrato calmo e ha riconosciuto di aver avuto interazioni «intime» almeno con un accusatore.
Ha poi ammesso il consumo di alcolici e cannabis. Ma ha insistito a negare d'esser mai avuto comportamenti «violenti, aggressivi o dolorosi», limitandosi a descriversi come una persona dalla «grande» inclinazione «a flirtare».
La versione degli accusatori è molto diversa
Nelle loro testimonianze dei giorni scorsi, le presunte vittime avevano invece evocato molestie «aggressive», bollando Kevin Spacey alternativamente come «un vile predatore» sessuale e «un viscido» approfittatore della sua posizione di potere.
Le accuse rivolte alla star statunitense nel Regno Unito si sommano a quelle emerse dal 2017 – sullo sfondo della nascita del movimento MeToo – in patria: dove finora l'ex protagonista televisivo di «House of Cards» è peraltro uscito indenne dai primi processi.