Oscar 2021 «Nomadland», il film sugli outsider

SDA

26.4.2021 - 09:16

La regista Chloé Zhao (a sinistra) insieme all'attrice Frances McDormand sul set di «Nomadland», la pellicola che ha trionfato agli Oscar 2021. Premiate anche Zhao e McDormand rispettivamente come miglior regista e miglior attrice protagonista. 
La regista Chloé Zhao (a sinistra) insieme all'attrice Frances McDormand sul set di «Nomadland», la pellicola che ha trionfato agli Oscar 2021. Premiate anche Zhao e McDormand rispettivamente come miglior regista e miglior attrice protagonista. 
Keystone

La parola outsider è la chiave di Nomadland, il film di Chloe Zhao che ha vinto tre Oscar e ha fatto la storia della 93esima edizione: miglior film, miglior regia (la seconda in assoluto ad una donna dalla storia del premio, la prima ad una asiatica) e migliore attrice protagonista, Frances McDormand che ne è anche coproduttrice.

26.4.2021 - 09:16

Nomadland è l'adattamento cinematografico dell'omonimo libro della giornalista Jessica Bruder che racconta la storia di una donna nomade che attraversa gli Stati Uniti sul suo furgone, interpretata da Frances McDormand.

Una vedova che ha iniziato a migrare come tanti negli States, da un lato all'altro del Paese attraverso i mezzi di trasporto più vari, tra un lavoro precario e l'altro: insomma i «nuovi poveri», in genere anziani e senza speranza.

«Questo film ci ha insegnato il potere della resilienza e della speranza», ha detto Chloe Zhao dopo la vittoria del suo «Nomadland». «Guardatelo sul più grande schermo possibile e poi tornate al cinema», ha aggiunto Francis McDormand, Oscar per la migliore attrice oltre che co-producer, salita sul palco assieme a Swankie e Linda May, due delle «vere nomadi» del film.

Zhao: «Mi sento outsider ovunque»

«Mi sento outsider ovunque vada e credo che questo mi abbia fatto identificare naturalmente con i personaggi. Se vivessi nel Regno Unito o in Cina, sarei attratta da chi sta ai margini di quelle società», ha detto più volte Zhao, che dopo il Leone d'oro a Venezia aveva anche vinto ai Golden Globes e il People's Choice a Toronto.

Nata a Pechino nel 1982, la regista è cantrice degli emarginati, protagonisti anche negli altri due suoi lungometraggi, «Songs My Brothers Taught Me» e «The Rider – Il sogno di un cowboy».

Un problema in tutte le società cpitalistiche

«Penso che la questione della cura degli anziani sia un vero problema negli States come in tutte le società capitalistiche. Per le donne poi è anche peggio. C'è il sessismo sul posto di lavoro e poi sono pagate meno degli uomini e di conseguenza la loro previdenza sociale è molto bassa».

«E così – ha dichiarato – se hai solo 500 dollari al mese per vivere non hai certo molte alternative, ma va detto che le casalinghe in pensione sono molto più forti di quanto si possa immaginare e capaci di grande adattamento. Le vedi intorno al fuoco con tutta la loro voglia di vivere».

Cinema d'autore o Blockbuster?

Cinema d'autore o Blockbuster? «Idealmente, mi piacerebbe che fossero la stessa forma d'arte, due modi diversi di narrare. Il fatto è che per certi film non c'è sostegno da parte del governo almeno negli States, non c'è rete di sicurezza. Proprio come accade per le sale chiuse da tempo per la pandemia, ora il governo si faccia avanti per evitare questo disastro».

«Personalmente – ha sottolineato poi la Zhao regista dell'atteso Marvel Movie «The Eternals» – credo si possa imparare dall'uno e dall'altro genere, da entrambi questi tipi di narrazione. Un tempo poi il film che vinceva l'Oscar era anche un'opera spesso apprezzata dal grande pubblico. Spero davvero si possa ritrovare quell'equilibrio».

SDA