Intervista Mahmood: «Mi piace fare tabula rasa, ripartire da zero»

Covermedia

22.5.2024 - 13:01

Cresciuto in un ambiente di solitudine creativa, Mahmood descrive la sua infanzia come immersa in un mondo tutto suo.

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Durante un'intervista profonda con Vanity Fair, Alessandro Mahmoud, noto come Mahmood, ha condiviso riflessioni significative sul suo viaggio personale e artistico.

L'artista ha toccato temi vari, dalla sua infanzia creativa alle sfide e ai successi della sua carriera. Cresciuto in un ambiente di solitudine creativa, Mahmood descrive la sua infanzia come immersa in un mondo tutto suo. «Avevo occupato lo sgabuzzino di casa e ci avevo creato una città con un nome, Podilandia», racconta, rivelando un'infanzia segnata dall'immaginazione e dall'indipendenza.

Le riflessioni scolastiche ritrovate nei diari evidenziano un bambino sognatore: «Alessandro è bravo ed educato, però a volte è distratto e si perde tra le nuvole».

L'importanza della famiglia

L'importanza della famiglia emerge chiaramente, specialmente nel rapporto con la madre. «A mia madre non smetterò mai di dire grazie», afferma Mahmood, sottolineando come il supporto familiare sia stato un pilastro nella sua vita e carriera.

Un punto di svolta significativo nella sua vita è stato l'incendio del suo appartamento milanese. Mahmood descrive questo evento come un momento di profonda realizzazione: «Ho provato che cosa significa la fine, vedere qualcosa che ti viene portato via. È stato terrificante e insieme illuminante, perché mi ha fatto capire che mi piace fare tabula rasa, ripartire da zero».

Il legame tra la sua musica e la moda

Anche il legame tra la sua musica e la moda è forte e personale. «La moda ha il potere di fortificare la musica», spiega, ricordando come alcuni outfit abbiano definito momenti chiave delle sue esibizioni.

L'aneddoto di un cambiamento last-minute di outfit a Sanremo illustra questa sinergia: «All'ultimo momento sono uscito con pantaloni e un top con una sola manica che lasciava una spalla nuda. È stato un successo».

Guardando al futuro, Mahmood riflette sulla sua evoluzione personale e professionale. «Spero che il momento migliore debba ancora arrivare», afferma con ottimismo, pur riconoscendo le sfide vissute: «Il peggiore quando è bruciato il mio appartamento... Ogni volta. Azzerare tutto e ripartire può essere liberatorio».