I retroscena Moby: «Quella notte con Lana Del Rey»

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22.5.2019 - 13:12

The Animal Hope & Wellness Foundation's 2nd Annual Compassion Gala

Featuring: Richard Melville Hall, Moby
Where: Culver City, California, United States
When: 03 Mar 2019
Credit: FayesVision/WENN.com
The Animal Hope & Wellness Foundation's 2nd Annual Compassion Gala Featuring: Richard Melville Hall, Moby Where: Culver City, California, United States When: 03 Mar 2019 Credit: FayesVision/WENN.com
Source: FayesVision/WENN.com

I due artisti hanno avuto un breve flirt una decina di anni fa: lo rivela il musicista nella sua autobiografia Then It Fell Apart.

Nella sua nuova autobiografia, Moby ha raccontato dei retroscena piccanti su un incontro avvenuto una decina di anni fa con Lana Del Rey.

Il musicista di Porcelain e la cantante si sono conosciuti a New York, prima che l’interprete di Summertime Sadness diventasse famosa a livello mondiale.

E tra i due sembra proprio sia stato amore a prima vista. «Ci siamo baciati in un bar alle 4 del mattino, mentre il locale stava chiudendo - ha scritto Moby nel libro Then It Fell Apart -. Poi le ho chiesto di venire a casa mia. Lei ha sorriso e mi ha detto di no. Non voleva venire a dormire da me dopo avermi appena conosciuto, ma sarebbe stata contenta di rivedermi, se le avessi chiesto di uscire di nuovo».

«L’ho chiamata il giorno successivo e abbiamo parlato per circa trenta minuti di musica, di politica, di cosa fosse significato per noi crescere nelle aree suburbane. Lei era bellissima, intelligente e affascinante. Incontrarla era sia quello che volevo io, sia quello che mi aveva consigliato il mio nuovo psicanalista».

Il primo vero appuntamento della coppia si è tenuto in un ristorante vegano macrobiotico ed è terminato nell’attico nel complesso di El Dorado (Central Park) di Moby.

«Mi sedetti accanto a lei sul piano e cominciai a baciarla. Lei ricambiava i baci, ma poi a un certo punto si tirò indietro. Le chiesi: “Cosa c’è?”. E lei mi rispose: “Mi piaci, ma in giro si dice che lo fai con tante persone”».

«Avrei voluto mentirle, dirle che non era così, che ero una persona casta, sana e di principi etici. Ma non dissi nulla… La accompagnai alle scale del mio ventinovesimo piano, la baciai per augurarle la buonanotte e poi le aprii le porte dell’ascensore. Non era il finale che mi immaginavo. Avrei voluto battezzare il mio nuovo appartamento con della vodka e del sesso. Ma a dirla tutta, è stato quasi piacevole così».

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