Pete Docter, racconto la bellezza della vita
Il regista due volte Oscar apre Festa di Roma con Soul (Disney+)
ROMA, 15 OTT – SOUL, il nuovo film Disney e Pixar di Pete Docter ha aperto la quindicesima edizione della Festa di Roma pieno della sua carica esistenziale e di domande metafisiche più per grandi che per piccini. Inizialmente previsto per la sala cinematografica è stato dirottato sullo streaming di Disney+ dove si potrà vedere il giorno di Natale. Perché siamo come siamo, cosa determina il nostro carattere, quanto contano le nostre passioni e soprattutto quanto è bella la vita? Il regista, sceneggiatore, animatore e produttore statunitense, attuale Chief Creative Officer di Pixar Animation Studios, vincitore di due Premi Oscar per UP e INSIDE OUT, ha messo mano a questo film non privo di cupezza per spiegare da dove provengono le nostre passioni, i sogni che ci ispirano e gli interessi che ci animano. E questo in una storia che si svolge su due piani: il mondo dei vivi e quello delle anime pronte a incarnarsi e reincarnarsi (rappresentate come dei fantasmini fatti di nebbia).
Il protagonista di SOUL è Joe Gardner, filiforme insegnante di musica di scuola media che ha l'occasione della sua vita: suonare il pianoforte nel migliore locale jazz della città. Ma un passo falso lo proietta tra le anime dei non nati e qui gli viene affidata la più riluttante delle anime, ovvero la 22, non disposta ad accettare la vita perché non trova la scintilla per viverla. Determinato come è a ritornare in vita, Joe si allea con 22 e ripiomba sulla terra per avere la sua seconda chance. E tutto nel segno, come indica la frase finale, che qualsiasi senso abbia la vita ora Joe «vuole assaporarla attimo per attimo».
Infine, Pete Docter sembra davvero dispiaciuto che SOUL, dopo diversi rinvii, non sarà in sala, ma solo in streaming sulla piattaforma Disney+, a partire dal 25 dicembre 2020. «Abbiamo lavorato ogni giorno a questo film pensando alla sua uscita nei cinema – ha detto il regista -. È stata anche per noi una sorpresa che questo non sia poi accaduto anche perché era un'opera perfetta in questo particolare momento storico, ma è giusto comunque che si sia preferito farlo vedere in tutta sicurezza». (ANSA).
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