SpettacoloPryce è Bergoglio, «lui sì che è un leader politico»
ANSA
11.12.2019 - 19:17
Da 20 dicembre su Netflix I due Papi, film capolavoro Meirelles
ROMA, 11 DIC – Nonostante dovremmo essere abituati al fascino del Vaticano e dei pontefici, dopo 'Habemus Papam' e 'The Young Pope', 'I due papi', il film ora proposto da Netflix dal 20 gennaio, sorprende anche di più. Tanti i motivi: Fernando Meirelles (City of God e The Constant Gardener – La cospirazione) alla regia; Anthony McCarten alla sceneggiatura (La teoria del tutto, L'ora più buia e Bohemian Rhapsody) e poi due protagonisti da Oscar come Jonathan Pryce e Anthony Hopkins, rispettivamente nei ruoli di Papa Francesco e Papa Benedetto XVI sono una miscela davvero esplosiva. E se questo non bastasse, al centro del film un fatto storico epocale: la compresenza in Vaticano di due papi. Tra l'altro due pontefici che più diversi non potrebbero essere, ma che hanno in comune santità e peccato.
Ricostruzione filologica degli ambienti perfetta, compresa una Cappella Sistina che sembra autentica, un conclave più vero del vero (con tanto di stufa per la fumata bianca) e poi il rapporto, tra pop e spirituale, tra i due papi che si sfiorano, si studiano, si accusano prima di diventare, nonostante tutto, amici. Jonathan Pryce, fisicamente un gemello di Papa Bergoglio, candidato al Golden Globe per questo ruolo ha detto: «Io che sono protestante vedo quest'uomo, per il suo modo di vedere l'economia e i cambiamenti climatici, più come il leader politico che vorrei. Se penso a chi c'è ora nel mio Paese, la Gran Bretagna, non voglio neppure fare il nome...«.
Tutto inizia quando il cardinale Bergoglio (Pryce) chiede per lettera il permesso di ritirarsi a Papa Benedetto (Hopkins), una sorta di schiaffo al pontefice conservatore di cui non condivide nulla. Di fronte al rischio di uno scandalo nel clero, Papa Benedetto convoca invece il suo critico più duro, nonché suo futuro successore a Roma, per rivelare un segreto destinato a scuotere le fondamenta della Chiesa cattolica: la sua stessa voglia di rinunciare, ma al soglio papale. (ANSA).
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