PornodivoRocco Siffredi si ritira da attore: «Il porno mi ha salvato. Ora mi vedo vecchio»
Covermedia
19.3.2024 - 17:01
A 55 anni, l’iconico attore del porno depone le armi e accetta il tempo che passa: «Ho imparato a controllarmi».
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19.03.2024, 17:01
21.03.2024, 11:22
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Anche Rocco Siffredi deve fare i conti con il ticchettio dell’orologio. Nonostante il successo e la fama, per lui è giunta la fine della sua carriera davanti alla camera, come racconta nell’intervista concessa a Il Messaggero.
«Non ho più il ‹fisic du rôle›, mi vedo vecchio. A 55 anni ho deciso di smettere di recitare perché è iniziata una crisi mia, vedevo queste ragazzine di 18-20 anni che volevano lavorare con me ma mi sono sentito inadeguato», spiega Rocco reduce dal successo con la serie Netflix «Supersex», basata sulla sua vita e carriera nel mondo del porno.
«Ho imparato a controllarmi»
Inoltre l’attore affronta la sua battaglia con la dipendenza dal sesso, riconoscendo il ruolo salvifico della moglie Rózsa Tassic nella sua guarigione.
«Più che altro ho imparato a controllarmi – non sono mai andato da uno psicologo, ne sono uscito grazie a mia moglie che è stata talmente intelligente da non farsi prendere dall'emozione e che un giorno mi ha detto semplicemente: «Rocco tu hai bisogno di aiuto»».
«Qualcuno mi ha protetto da lassù»
La lotta contro la dipendenza lo porta a riflettere sul rischio di contrarre l'HIV, un pericolo che ha sfiorato per anni.
«Questa dipendenza è durata ben 15 anni – appena vedevo una donna, ma anche un uomo o un transessuale non riuscivo a trattenermi, ci dovevo fare sesso. Era come se dentro di me ci fossero due personalità e una volesse farsi del male.»
«Penso sempre che qualcuno mi ha protetto da lassù, sarei potuto morire di HIV tanti anni fa ma quando soffri di dipendenza non c'è malattia che tenga».
«Il porno mi ha salvato dalla depressione»
«Il porno è stata la mia salvezza, non la mia dannazione, perché mi ha aiutato ad uscire dalla depressione».
Così Rocco Antonio Tano, in arte Rocco Siffredi, continua nel racconto della sua vita svelando i suoi lati più intimi e personali.
«Io sono sempre depresso – svela il pornodivo in un'intervista in esclusiva all'Adnkronos - Basta che mi fermo a riflettere e vado in depressione ma non ho mai usato farmaci perché mi sono sempre detto che dovevo imparare a superare qualsiasi ostacolo da solo attraverso le mie forze.»
«Sono anni che non faccio sogni belli»
«Ricordo che da giovane mi allenavo tantissimo in palestra, facevo sforzi fisici enormi al di sopra delle mie possibilità ed era per questo che sul set le mie scene duravano così a lungo», spiega Rocco che vive la notte con inquietudine.
«Sono anni che non faccio sogni belli. Se dovessi scrivere gli incubi che faccio diventerei il regista horror più famoso al mondo», scandisce con un sorriso amaro parlando poi delle relazioni famigliari.
Il dolore più grande? La morte della madre
«Con la mia famiglia ho un rapporto molto particolare... mamma e papà sono morti e con Tommaso (il fratello maggiore, ndr) ormai non ci parliamo più da dieci anni. Quello che mi faceva soffrire di più era vedere mia madre sempre triste, mi faceva malissimo – racconta ancora l'attore -.
«Il mio unico sogno era quello di aiutarla ad uscire dalla miseria. Il porno mi ha salvato perché riusciva a non farmi pensare al dolore che provavo».
Per l’attore la morte della madre resta il punto cruciale della sua esistenza.
«Vedere mia madre morire (è la cosa più dolorosa della mia vita, ndr) – ricorda commosso – sono stato gli ultimi due mesi al suo fianco.».
«La settimana prima che morisse purtroppo è entrata in coma epatico per cui non riconosceva le persone. C'ero solo io accanto a lei, mi sedevo sul letto e lei mi mordeva e mi graffiava perché non mi riconosceva e io piangevo e le dicevo: «Mamma sono Rocco», ho sofferto davvero moltissimo», conclude.