Figli e figlie di... Zoë Kravitz, Dakota Johnson, Leni Klum: famose e talentuose?

Di Carlotta Henggeler

14.3.2023

Le figlie e i figli delle celebrità nascono privilegiati. Ergo, molti pensano che per loro sia un gioco da ragazzi entrare nel mondo dello spettacolo. Sui social media è nata infatti la resistenza ai cosiddetti nepo baby.

Di Carlotta Henggeler

14.3.2023

Zoë Kravitz ha recitato in importanti produzioni hollywoodiane come Mad Max 4, The Batman e X-Men. Non c'è da stupirsi che abbia iniziato la sua fulminea carriera al liceo. Grazie ai suoi geni gode di un vantaggio decisivo: i suoi genitori si chiamano Lenny Kravitz e Lisa Bonet (I Robinson).

Si potrebbe pensare lo stesso dell'attrice protagonista di Cinquanta sfumature di grigio Dakota Johnson. Sua madre è Melanie Griffith (Una donna in carriera) e suo padre Don Johnson (Miami Vice, Django Unchained). La leggenda della recitazione Tippi Hedren (Gli uccelli), invece, è la nonna materna di Dakota.

È davvero un vantaggio se i propri genitori sono già delle celebrità del mondo dello spettacolo? È per questo che le loro figlie e i loro figli ottengono degli ingaggi da sogno a Hollywood?

Sui social media è nato il termine nepo baby

Su internet è scoppiato di recente un nuovo dibattito sul nepotismo. La Treccani online descrive il termine nepotismo come il «favoreggiamento in genere di parenti e amici, nell’assegnazione di uffici, incarichi, ecc.».

Il nepotismo non è una novità, ma l'argomento è interessante. Sulle piattaforme dei social media come TikTok o Instagram, molti utenti criticano e definiscono in modo sprezzante questa privilegiata progenie come nepo baby.

Un fenomeno che non si riscontra solo nel mondo della recitazione. Ci sono anche alcuni esempi nell'ambito della moda. La madre di Leni Klum è la conduttrice di Germany's Next Topmodel Heidi, mentre la madre di Kaia Gerber è Cindy Crawford.

Jamie Lee Curtis si difende pubblicamente

Jamie Lee Curtis (Laurie Strode nella ormai celeberrima saga horror Halloween) ha recentemente parlato del nepotismo. La vincitrice del Golden Globe è la figlia delle leggende della recitazione Janet Leigh (Psycho) e Tony Curtis (A qualcuno piace caldo).

Nel 2022, il «New York Magazine» ha pubblicato un reportage intitolato The Year of the Nepo Baby e ha descritto la discendenza di molte attrici e attori di Hollywood con dei diagrammi. Tra loro c'era Jamie Lee Curtis. La rivista ha anche esaminato come il nepotismo offra un vantaggio nello showbusiness.

L'attrice non ha lasciato andare le accuse e si è difesa tramite Instagram. Anche l'«Hollywood Reporter» ha ripreso lo scoppiettante argomento.

Non si può fingere che questi privilegi non esistano

La figlia d'arte ha iniziato la sua carriera nel 1977 con delle apparizioni nelle serie cult Quincy e Colombo. Nel suo post commento sui nepo baby, spiega: «Non ho mai capito, né capirò, quali qualità mi hanno fatta assumere quel giorno, ma dalle mie prime due battute in "Quincy" come attrice a contratto agli Universal Studios a quest'ultimo spettacolare anno creativo circa 44 anni dopo, non c'è un giorno nella mia vita professionale che scorre senza che mi venga ricordato che sono figlia di stelle del cinema».

Questa discussione cerca solo di «sminuire, denigrare e ferire». Nella foto la si vede da bambina in grembo ai suoi genitori.

Non vuole fingere che non ci siano dei vantaggi nell'avere dei genitori di prim'ordine. Ma l'attrice non è d'accordo con la generalizzazione secondo cui lei o altre bambine e bambini nati in famiglie famose non abbiano alcun talento.

La Curtis conclude così il dibattito: «Quindi, in questi giorni difficili di così tanta rabbia nel mondo, possiamo solo provare a trovare quella voce tranquilla il brillante film, "Everything Everywhere All at Once" ci ricorda e come il mio amico @robreynoldsstudio ci ricorda, nota sé: sii gentile, sii gentile, sii gentile».