Tornano i fantasmi della violenza incontrollata nel calcio francese, sotto shock dopo l'agguato di almeno un centinaio di ultrà del Marsiglia, ieri sera, al pullman del Lione.
La sfida fra i tecnici italiani della Ligue 1, i due ex campioni del mondo Fabio Grosso e Rino Gattuso, non c'è stata. Il tecnico del Lione è finito in infermeria e il suo volto insanguinato prima dei 12 punti di sutura è oggi sulla prima pagina del quotidiano sportivo L'Equipe. E proprio nella giornata del Pallone d'Oro.
«Incidenti inaccettabili»: anche il ministro dell'Interno, Gérald Darmanin, si è unito stamattina al coro dell'indignazione su quanto accaduto a Marsiglia, dove la nota rivalità fra le tifoserie è sfociata in una vera e propria azione di guerriglia, un agguato con il lancio addirittura di sampietrini, i «pavé» francesi, contro i finestrini del pullman del Lione.
Uno di quelli ha colpito Fabio Grosso alla fronte e sopra l'occhio sinistro. Darmanin ha sottolineato che per la sicurezza erano stati comunque mobilitati «500 agenti di polizia» e che alla fine 9 persone sono state arrestate. Infine, ha puntualizzato, «la gestione dei tifosi spetta al club».
«Il calcio francese torna in preda ai suoi vecchi demoni» titola Le Figaro, ricordando – solo per citare i fatti più recenti – che 3 settimane fa era stata sospesa la sfida fra Montpellier e Clermont dopo il lancio di un razzo in campo. Episodi, culminati nella guerriglia di ieri sera, che arriva proprio mentre la Lega è impegnata in un negoziato tutto in salita e finora senza soluzione per l'attribuzione dei diritti tv.
La ricostruzione della serata di violenza ha fatto emergere la presenza sempre più incontrollabile di alcune frange di ultrà. Quelli del Lione, secondo L'Equipe, si erano riuniti in un parcheggio del «Vélodrome» dando vita a cori e gesti di stampo razzista e omofobo, che potrebbero essere sanzionati.
Il 24 settembre scorso, al Parco dei Principi, erano stati i tifosi del del PSG a scatenarsi con cori omofobi, anche loro contro il Marsiglia. La società lionese ha condannato oggi «in modo deciso gli inaccettabili comportamenti razzisti di alcuni tifosi nel parcheggio» e chiesto «i video per identificare gli autori» delle manifestazioni razziste «contrari ai valori del club».
Fra le istituzioni, è cominciato una sorta di scaricabarile. Con Darmanin che ha ricordato come siano le società a dover tenere a bada i propri tifosi, e la Lega che, attraverso il direttore generale Arnaud Rouger, ha ribadito che gli incidenti sono avvenuti «a 500 metri dallo stadio» e «non rientrano nella nostra responsabilità».
Anche Gianni Infantino, presidente della Fifa, ha postato su Instagram un messaggio di condanna, rivolgendosi alle «autorità competenti» per adottare le misure adeguate. Stando a informazioni di Le Figaro, i 9 arrestati e denunciati per violenze sono «per lo più trentenni» e incensurati.
Diversi commentatori evocano una violenza «esplosa dopo la riapertura degli stadi chiusi per il Covid» e collegano l'ondata di incidenti alla violenza crescente nella società e nelle manifestazioni di protesta che abitualmente si concludono con la guerriglia dei «black bloc».
SDA