Nel dopopartita della sfida di mercoledì con il Thun si è parlato di quanto successo in campo ma pure inevitabilmente del rinvio di Xamax-Sion.
«Il mio lavoro è duellare a stretto contatto con l'avversario in difesa. Se tutti facessero i test sarei più sereno», ha spiegato Fabio Daprelà.
«Durante la partita non ci pensi - ha precisato l'importante giocatore dello scacchiere difensivo di Maurizio Jacobacci - gli avversari li marchi ugualmente, ma è un rischio inutile».
Il difensore del Lugano ha poi aggiunto: «Hanno detto che prendiamo esempio dalla Bundesliga ma non abbiamo fatto niente come i tedeschi. Noi vogliamo giocare sicuri, siamo noi ad andare in campo, non chi decide a Berna».
Il centrocampista del Servette Andrea Maccoppi è sulla stessa lunghezza d'onda. «Io ho fatto il tampone perché sei miei compagni hanno avuto sintomi e sono stati mandati in ospedale per i controlli», ha raccontato ai giornlisti della RSI.
«Il nostro dottore, dopo aver consultato degli esperti, ha scelto di seguire la linea della Swiss Football League. Personalmente non sono completamente d'accordo ma non posso fare altro che adeguarmi alle decisioni della mia città o della lega», ha poi voluto precisare in conclusione l'ex giocatore di Locarno e Chiasso.