Gaffe degli organizzatori della partita fra Belgio e Azerbaigian per le qualificazioni europee, che hanno suonato l'inno svedese invece di quello azero. La partita ha poi visto Lukaku quale gran mattatore, autore di ben quattro reti.
Al momento dell'esecuzione degli inni al posto di quello della nazione ospite è stato eseguito quello della Svezia, fra lo sconcerto dei giocatori in campo e del ct degli azeri, l'italiano Gianni De Biasi, che si è rivolto ai suoi assistenti dicendo «ma questo non è l'inno».
Facce a dir poco perplesse anche quelle dei tifosi azeri sugli spalti del ‹Re Baldovino›.
Poi è stato eseguito l'inno del Belgio, ma subito dopo la sua fine il capitano della nazionale di casa, Romelu Lukaku è andato dai giocatori dell'Azerbaigian e poi a bordo campo dove ha parlato con De Biasi e con funzionari vari che erano lì presenti.
Big Rom show
Poco dopo è partito l'inno azero autentico, mentre Lukaku tornava a schierarsi assieme ai compagni e alla squadra ospite che era rimasta ferma nella posizione in cui ci si mette quando vengono suonati gli inni.
Dopo le strette di mano Lukaku ha messo i panni del mattatore della serata, segnando quattro gol in 20 minuti nel primo tempo.
Il Belgio si è imposto per 5-0 sull'Azerbaigian.
Il record di Lukaku
L'attaccante della Roma ha così portato a 14 le sue marcature in otto partite di qualificazione, superando il record di marcature in una singola campagna di qualificazione ai Campionati Europei, precedentemente detenuto dal nordirlandese David Healy e dal polacco Robert Lewandowski con 13 reti.