Antonio Conte elogia il Parma, i suoi ragazzi e il bomber di serata. Tre punti che permettono all'Inter di allungare di sei sul Milan e lanciarsi in una lunga volata finale verso lo scudetto.
Sanchez ha tolto le castagne dal fuoco per Antonio Conte che ora può guardare ai secondi dall'alto di sei punti di vantaggio. Non un'infinità certo, ma comunque la certezza di una squadra solida, che non sa segnare solo con Lukaku e Lautaro, ma che ieri sera ha visto nel cileno Sanchez il bomber di razza che tutti si aspettano. Handanovic, uno dei migliori al mondo nel suo ruolo, da estrema sicurezza a tutto il reparto difensivo. La squadra è cresciuta e lo scudetto bisognerà conquistarlo con i denti, giornata dopo giornata.
«Complimenti al Parma, che in organico ha giocatori importanti e un ottimo allenatore. Sono stati bravi, auguro il meglio a questa squadra».
Dopo i complimenti ai vinti arrivati tramite i microfoni di Sky, arrivano le considerazioni sui propri ragazzi.
«Prima di queste ultime due partite avevo detto che fossero due esami di maturità. Quando c'è da tirare fuori unghie e denti bisogna essere bravi. Noi stiamo migliorando. Sul 2-0 abbiamo concesso gol e dovevamo fare meglio, normale che a quel punto ti venga apprensione. Ma non penso che Handanovic abbia fatto parate particolari».
«Io, allenatore molto democratico»
«Io penso di essere un allenatore molto democratico. Non regalo niente a nessuno e ho una certa dose di pazienza», così Antonio Conte dipinge sé stesso.
«I ragazzi sanno benissimo che abbiamo un'idea, c'è una squadra e il singolo viene dopo. Loro sanno benissimo che se vogliono andare d'accordo con me devono fare questo. Ho un gruppo di ragazzi desiderosi».
Lo si conosce. Antonio Conte è un duro.
«Lo abbiamo atteso e ora Romelu e Lautaro sanno che c'è»
Non sono mancati comunque gli elogi al mattatore di serata, Alexis Sanchez, autore della doppietta.
«Sanchez è in una condizione psicofisica come non ha mai avuto da quando è qui. Bravo lui e bravi noi ad avere anche tanta pazienza con lui a farlo lavorare. Lui sa che il lavoro l'ha portato lì. E anche Romelu e Lautaro sanno che dietro di loro c'è Sanchez. Creare questa situazione per noi diventa importante. Per un anno e mezzo siamo andati avanti con due attaccanti. Adesso sto sicuramente più tranquillo e anche la squadra lo è. Sono tutti coinvolti».
I giocatori sanno riconoscere le situazioni
«I giocatori sanno benissimo che quando si perde palla bisogna cercare in 5-6 secondi di provare a recuperarla. Se dopo un'aggressione di 5-6 secondi non riusciamo bisogna poi abbassarsi. Prima facevamo una cosa, ora riusciamo a scegliere una zona di campo di attesa per ripartire con la pressione».
In fuga verso lo scudetto?
I titoli dei giornali, le discussioni sui social, e le 'immaginarie' chiacchiere al bar tra amici vertono sul vantaggio di sei punti dell'Inter sui cugini rossoneri. Potrebbe trattarsi di una lunga fuga verso lo scudetto... lunga tredici partite.
«Noi sicuramente siamo in una buonissima classifica. Mancano 13 partite, ma il campionato italiano è una battaglia, si possono lasciare punti contro tutti. Non bisogna mai sottovalutare nessuno. Ci aspettano 13 finali, ce le vogliamo giocare con tutti dando il nostro meglio. Se arriveremo al primo posto ne saremo orgogliosi, perché nel giro di poco tempo avremo fatto passi avanti importanti».