![Il super-agente Mino Raiola](https://production-livingdocs-bluewin-ch.imgix.net/2021/12/16/2c4ede94-e646-40f3-a33d-e7c36e1688f6.jpeg?w=994&auto=format)
Secondo il rapporto della FIFA gli agenti hanno guadagnato oltre 3 miliardi negli ultimi 10 anni. Nuove riforme sulla trasparenza e su un tetto salariale in vista, ma gli agenti più potenti si oppongono.
Mentre la Fifa si prepara a lanciare un nuovo regolamento sugli agenti dei calciatori - che dovrebbe entrare in vigore nel 2022 - i loro maggiori esponenti si oppongono.
E non c'è da stupirsene.
Gli agenti non conoscono crisi
Secondo l'ultimo rapporto della stessa FIFA il reddito degli agenti è salito a 452,16 milioni di euro nel 2021, frutto di 17'945 trasferimenti di giocatori professionisti nel sistema di gestione dei trasferimenti della FIFA.
I club europei hanno partecipato per il 95,8% dei 452 milioni di euro spesi in commissioni per gli agenti, con i club inglesi in testa alla spesa con 117,96 milioni, seguiti da Germania (74,77 milioni), Italia (65 milioni), Spagna (30,8 milioni), Francia e Portogallo (26 milioni ciascuno). Dati questi contenuti nello studio pubblicato dalla FIFA il 15 dicembre.
Mentre la spesa totale di trasferimento dei club è scesa per il secondo anno consecutivo, del 13,9% rispetto al 2020, le commissioni degli agenti sono aumentate invece dello 0,7%. Più di 3,1 miliardi di euro sono stati spesi per gli agenti negli ultimi dieci anni.
Calcio femminile, nuove opportunità
Anche i trasferimenti nel calcio femminile hanno visto un maggiore coinvolgimento da parte degli agenti, con 70 accordi conclusi che significa un aumento del 12,9% rispetto al 2020.
Riforma del sistema di trasferimento
Dal 2017 la FIFA sta lavorando per rendere il sistema dei trasferimenti più equo e trasparente. I nuovi piani comportano la limitazione delle commissioni degli agenti e la loro gestione attraverso una «camera di compensazione».
L'opposizione dei potenti
Le nuove regole sugli agenti entreranno in vigore nel 2022, anche se i cosiddetti super-agenti, come Mino Raiola, Jonathan Barnett e Pedro Bravo hanno espresso la loro opposizione.