Nerazzurri campionissimi La festa dell'Inter in Piazza Duomo è infinita, Sommer si avvicina al record

bfi

29.4.2024

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L'Inter, non sazio, domenica a San Siro si è sbarazzato del Torino allungando a +19 la distanza dalla seconda, il Milan. La formazione di Inzaghi e il suo portiere Yann Sommer rimangono così in corsa per due record da capogiro.

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  • L'Inter ha vinto la sfida contro il Torino per 2:0, allungando ulteriormente sulle altre.
  • La squadra di Inzaghi ha festeggiato, di nuovo, fino a tarda notte con il popolo nerazzurro.
  • Lungi dall'essere sazia, l'Inter ha nel mirino il record di punti (98) conquistato da Mancini - sempre con l'Inter - al termine della stagione 2006-2007.
  • Anche Yann Sommer, grazie a un ulteriore clean-sheet, dà l'assalto al record di 21 partite giocate senza subire record.

Con lo scudetto già conquistato una settimana fa grazie alla vittoria nel derby, domenica l'Inter ha voluto regalarsi (e regalare ai suoi tifosi) altri 90 minuti di piacere, sbarazzandosi del Torino per 2:0.

Con 12 punti ancora a disposizione prima della fine del campionato, l'Inter di Simone Inzaghi punta al record che fu di Roberto Mancini. Nel 2007 i nerazzurri finirono il campionato con 97 punti; a quattro giornate dalla fine Inzaghi ne ha già 89.

Anche Sommer punta al record

In tema di record il portiere della Nazionale svizzera Yann Sommer, grazie al suo 18esimo clean sheet (partita senza subire reti) sta avvicinandosi al primato di 21, che potrebbe addirittura battere.

Gianluigi Buffon ci riuscì con la Juventus nelle stagioni 2011-12 e 2015-16, così come Morgan De Sanctis con la Roma nella campagna 2013-2014 e Ivan Provedel, portiere della Lazio.

La mega-festa del popolo nerazzurro

Ma record da conquistare a parte, la domenica di San Siro è stata un'altra occasione per festeggiare.

È così esplosa la festa del popolo interista per la vittoria del ventesimo scudetto: i due autobus scoperti su cui sono saliti squadra e staff è arrivato infatti in Piazza Duomo dopo oltre sette ore dalla partenza da San Siro.

Ad accogliere Lautaro Martinez e compagni c'erano oltre centomila tifosi che hanno riempito la piazza fin dalle prime ore del pomeriggio (salendo anche sulla statua equestre) e che hanno celebrato l'arrivo dei campioni d'Italia con fuochi d'artificio, cori e fumogeni.

Da Dimarco (che ferma anche un coro contro il rivale milanista Theo Hernandez) a Barella, i decibel salgono sempre di più a ogni nome chiamato, con i calciatori stessi che, a turno, iniziano a far partire i cori di tutta la piazza.

L'ex juventino Cuadrado salta sul coro «chi non salta bianconero è», mentre Frattesi rilancia promettendo «torneremo qui vincendo tutto».

Il livello massimo arriva quando è il turno di Calhanoglu prima e capitan Lautaro Martinez poi, mentre l'ultimo a essere chiamato è mister Simone Inzaghi, accolto anche dall'ironia degli stessi giocatori: «Demone», lo chiama Dimarco come da soprannome sui social, prima che l'ex Lazio faccia di nuovo cantare tutti i tifosi al grido di «i campioni d'Italia siamo noi».

Una festa che prosegue, con piazza Duomo che a poco a poco si svuota e l'ultimo coro a chiudere la serata: «La capolista se ne va», grida ancora Dimarco, prima di salutare la piazza.

«Sono all'Inter da tantissimi anni e non ho mai visto qualcosa del genere, come questa festa. Ora non vorremmo fare danni, abbiamo fatto due finali europee e vinto uno scudetto bellissimo. Oggi la responsabilità dei dirigenti è non toccare l'equilibrio di una squadra che funziona benissimo». Così il ds dell'Inter Piero Ausilio, intervistato da Sky Sport a margine dei festeggiamenti per lo scudetto.