Alex Formenton, insieme ad altri quattro compagni di squadra nella Nazionale U20 canadese, è stato ufficialmente accusato di violenza sessuale per dei fatti accaduti nel giugno del 2018 in Canada. La polizia si scusa pubblicamente con la donna presunta vittima dell'aggressione.
Lo ha annunciato in una conferenza stampa la polizia di London, in Canada.
Nello stesso procedimento per violenza sessuale sono stati accusati pure Michael McLeod e Cal Foote, entrambi dei New Jersey Devils, Dillon Dubé dei Calgary Flames e Carter Hart dei Philadelphia Flyers.
McLeod deve affrontare un'ulteriore accusa di concorso in reato.
Le accuse sono state formulate alla fine di gennaio e derivano da una presunta violenza sessuale avvenuta nel giugno 2018 in una stanza d'albergo del centro di London.
Indagine chiusa nel 2020, riaperta nel 2022
L'indagine della polizia è stata inizialmente chiusa nel 2019 senza accuse, mesi dopo il presunto incidente, ma gli investigatori l'hanno riaperta nel 2022 dall'allora capo Steve Williams.
Durante la conferenza stampa, malgrado l'assillo dei giornalisti, le forze dell'ordine non hanno voluto spiegare il perché della riapertura, specificando però che questo fatto è molto raro.
Le risposte non son arrivate perché i nuovi elementi raccolti fanno parte dell'inchiesta e quindi non possono essere svelati. La polizia ha detto di non voler compromettere un caso «complesso», ora arrivato in tribunale.
L'attuale capo della polizia Thai Truong ha poi aggiunto che c'è stata una revisione del caso: «Questa revisione ha comportato il riesame delle fasi investigative iniziali, la raccolta di ulteriori prove e l'ottenimento di nuove informazioni». Si tratta quindi della continuazione della prima indagine e non ve ne è una seconda.
«Di conseguenza, abbiamo trovato elementi sufficienti per accusare cinque uomini adulti di violenza sessuale».
La polizia si scusa con la vittima e la sua famiglia
Sempre Truong, si è più volte scusato con la vittima e con i famigliari per il fatto che le indagini si siano trascinate così a lungo nel tempo: «Voglio porgere, a nome del Servizio di Polizia di London, le mie più sincere scuse alla vittima e alla sua famiglia per il tempo che ci è voluto per arrivare a questo punto».
«Come agente di polizia che lavora in questo settore da molti anni posso dirvi che questa è una situazione difficile e problematica per tutte le vittime e i sopravvissuti alla violenza sessuale», ha dichiarato Truong.
«Ci sarà un tempo in cui potremo spiegarvi meglio e nel quale potremo rispondere alle vostre domande, ma non è questo il momento». Ha poi ribadito che «stiamo parlando di un'aggressione sessuale e di una vittima, non di giocatori di hockey. Stiamo parlando di un crimine».
L'identità della donna e quella di due testimoni sono protette da un divieto di pubblicazione dei dati imposto dal tribunale. «Voglio riconoscere e premiare la vittima per il suo coraggio e la sua incredibile forza», ha detto Truong.
La prossima udienza fissata per il 30 aprile
Anche Hockey Canada e la NHL, stando al sito cbc.ca, hanno avviato le proprie indagini.
Il commissario della NHL, Gary Bettman, ha dichiarato la scorsa settimana che la lega avrebbe aspettato la conclusione del caso penale prima di commentare. L'Hockey Canada non ha rilasciato una dichiarazione ufficiale sulle accuse.
Lunedì scorso, giova ricordarlo, gli avvocati dei cinque giocatori sono comparsi per conto dei loro clienti in collegamento video. La breve apparizione è stata in gran parte procedurale e con loro non c'erano i giocatori, come è normale che sia per le prime apparizioni in tribunale.
La data della prossima udienza è stata fissata per il 30 aprile nella stessa aula di tribunale sempre a London.