Battuta anche la Scozia Il Giappone si scopre una potenza del rugby mondiale e vola ai quarti

bfi

14.10.2019

I giapponesi festeggiano.
I giapponesi festeggiano.
Getty Images

Il pianeta del rugby ha assistito ad una piccola rivoluzione. Il Giappone ha raggiunto i quarti di finale - mai successo prima - battendo la Scozia e mettendo dietro di sé anche l'Irlanda.

Guidati dal coach ex All Blacks Jamie Joseph, i giapponesi hanno battuto in ordine Russia, Irlanda, Samoa e domenica, anche la Scozia.

Nella storia il rugby ha conosciuto poche incursioni da nazioni non votate tradizionalmente alla palla ovale: la Francia si aggiunse ai gruppo degli 'imbattibili' già negli anni '50, mentre Argentina e Italia sono delle belle realtà anche se ancora lontane dalle top 8: Nuova Zelanda, Australia, Sudafrica, Inghilterra, Galles, Irlanda, Scozia e Francia. 

Disciplina, disciplina, disciplina

Disciplina, disciplina e atteggiamento positivo di fronte alle avversità: queste sono le ricette che hanno permesso al Giappone di risollevarsi dopo la pesante sconfitta subita durante la seconda guerra mondiale, di affrontare con dignità disastri naturali come quello di Fukushima. Una cultura del lavoro che portò la nazionale di rugby a battere gli Springboks quattro anni fa nel corso degli ultimi Mondiali, poche settimane or sono a sconfiggere l'Irlanda (Nr.1 del ranking mondiale) con il risultato di 19-12, domenica a neutralizzare la Scozia.

I nipponici, sotto i comandi di una delle leggende del rugby neozelandese - Joseph appunto - hanno dimostrato una preparazione fisica impressionante nella corsa, nei tackle e nelle mischie, unita a delle perforazioni palla alla mano con conseguente scarico davvero esemplari.

Non solo. I nipponici hanno dimostrato di possedere pure la capacità di calciare in modo creativo, preciso.

Dopo essere arrivati alla pausa con un vantaggio di 21-7, grazie alla realizzazioni di tre mete che già valevano dei bonus points, i nipponici sapevano di dover soffrire per parare la forza d'urto degli scozzesi che non sarebbero stati nuovi ad una epica rimonta.  

A difesa dell'impresa storica

Invece, il secondo periodo è iniziato con un'altra bella meta dei padroni di casa - ricordiamo che la Coppa del Mondo si svolge in Giappone -. Lungi dal dichiararsi sconfitti gli scozzesi hanno spinto con veemenza - peccando forse di precisione - andando però a cozzare regolarmente contro il muro dei giapponesi, pronti a rintuzzare i tentativi di sfondamento degli europei. 

La Scozia è riuscita a mettere a segno due mete, prima dell'entrata in campo del veterano nipponico Nakajima. Il trentenne pilone di origini tongane, grazie ai suoi 120 chilogrammi e alla spinta di tutto lo stadio, ha sfiancato la difesa scozzese dando respiro alla sua. 

Al termine dell'incontro vinto dal Giappone per 28 a 21 il pubblico di casa ha capito la portata dell'impresa esultando con grande partecipazione, mentre in tutto il Paese i nipponici di sono scoperti una nazione del rugby. 

Un'impresa costruita con pazienza, disciplina e dedizione nel corso degli anni - come ha ricordato coach Joseph - che ha portato il Giappone lì dove il calcio e il baseball non sono mai riusciti.  

La nazionale giapponese affronterà il Sudafrica nei quarti di finale sapendo di trovarsi dalla parte più debole del tabellone, l'altro quarto è Galles-Francia. 

Si sogna dalle parti di Tokyo; una finale tra i nuovi samurai e i leggendari All Blacks. 

Tutto questo con il permesso degli Springboks, che nel corso di questo Mondiale hanno ricordato a tutti di non essere a caso una delle sole quattro nazioni ad aver vinto la Coppa del Mondo, due volte. 

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