Simone Biles ammette di essere in difficoltà, di conseguenza aumentano i dubbi sulla partecipazione della statunitense alle finali degli attrezzi.
Martedì scorso Simon Biles si è ritirata nel bel mezzo della finale del concorso completo a squadre perché doveva «affrontare i suoi demoni», rinunciando a scendere in pedana anche il giorno successivo per difendere il titolo olimpico vinto a Rio nel concorso completo.
Oltre al turbamento psicologico, Biles ha anche parlato di una sorta di perdita di riferimento spaziale, ciò che in gergo i ginnasti chiamano «perdita di concentrazione», spesso causata dallo stress e che può mettere in serio pericolo gli atleti.
In un video postato su Instagram nella giornata di venerdì - poi cancellato in un secondo momento - si vede la stessa Biles cadere durante un allenamento alle parallele asimmetriche ed atterrare nella fossa di gommapiuma. «Non credo che vi rendiate conto di quanto sarebbe pericoloso se capitasse su una superficie dura come quella delle gare», ha commentato la ginnasta.
«Questi problemi li ho già sperimentati nel volteggio e nel corpo libero - ha spiegato la 24enne cresciuta in Texas - ma non mi era mai successo di sentirli come adesso durante gli esercizi sulle sbarre e sulla trave. Fa molto male. È terrificante provare a compiere un salto e non avere la mente e il corpo sincronizzati: non capisci più dov’è l’alto e dove il basso, non sai dove sei in aria e se stai atterrando. Questa è la cosa che fa più paura».
«Per chi dice che ho mollato: non ho mollato - ha poi voluto mettere in chiaro - la mia mente e il mio corpo semplicemente non sono sincronizzati. Non devo certo spiegare perché metto la mia salute al primo posto. La salute fisica è la salute mentale».