I problemi di Tsimanouskaya «Stanno cercando di portarmi via da Tokyo. Non tornerò in Bielorussia»

bfi

2.8.2021

Krystsina Tsimanouskaya durante la batteria dei 100 metri a Tokyo 2020
Krystsina Tsimanouskaya durante la batteria dei 100 metri a Tokyo 2020
KEYSTONE

L'atleta bielorussa che aveva obiettato pubblicamente per essere stata inserita senza preavviso nella staffetta 4X400m femminile dalla sua federazione, ora deve subire la pressione del governo del presidente Lukashenko. 

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La sprinter bielorussa Krystsina Tsimanouskaya è al sicuro dopo aver rifiutato di salire su un volo da Tokyo diretto verso il suo Paese dopo essere stata forzata a lasciare il villaggio olimpico per aver criticato i funzionari sportivi. Questo il commento di una ONG che sostiene gli atleti bielorussi in conflitto con il regime autoritario di Lukashenko.

L'atleta 24enne aveva obiettato pubblicamente per essere stata inserita senza preavviso nella staffetta 4X400m femminile dalla federazione bielorussa. La Tsimanouskaya ha riferito infatti di non aver mai gareggiato in tale disciplina.

Dopo le critiche ai metodi della federazione - stando alle dichiarazioni della stessa atleta - membri dello staff sono andati in camera sua ieri sera intimandole di preparare i bagagli per rientrare immediatamente in Bielorussia. Arrivata all’aeroporto di Haneda l’atleta ha però rifiutato di imbarcarsi.

«Non tornerò in Bielorussia»

Questo il commento dato all’agenzia di stampa Reuters: «Non tornerò in Bielorussia».

La Tsimanouskaya è poi apparsa anche in un video pubblicato sul sito web della Fondazione bielorussa per la solidarietà sportiva (BSSF), chiedendo al Comitato Olimpico Internazionale (CIO) di aiutarla.

«Sono sotto pressione e stanno cercando di portarmi fuori dal paese (Giappone n.d.r.) senza il mio consenso. Chiedo al Comitato Olimpico Internazionale di interferire», dice la Tsimanouskaya nel video.

Intanto il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) ha fatto sapere di aver già parlato con l’atleta bielorussa e che la stessa si trova ora al sicuro.

L'entrata in campo del CIO

Il direttore delle relazioni del CIO, sempre tramite Reuters, ha dichiarato di essere è stato in contatto con l’atleta, aggiungendo che proprio il CIO e Tokyo 2020 continueranno le loro conversazioni con Tsimanouskaya e le autorità «per determinare i prossimi passi nei prossimi giorni».

Il governo di Tokyo

Anche il portavoce del governo giapponese ha confermato che la bielorussa si trova al sicuro.

Il segretario di gabinetto giapponese, Katsunobu Kato, ha aggiunto durante una conferenza stampa che il Giappone prenderà «misure appropriate» in collaborazione con altri organismi.

Sempre Reuters comunica che anche l'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati UNCHR e la polizia giapponese sono coinvolti nella questione.

Cosa è successo

Tsimanouskaya ha corso la batteria dei 100 metri femminili venerdì e doveva correre nella manche dei 200 metri oggi, insieme alla staffetta 4x400 metri giovedì.

L’atleta ha comunicato di essere stata rimossa dalla squadra a causa «del fatto che fatto sapere tramite il mio profilo Instagram circa la negligenza dei nostri allenatori».

«Alcune delle nostre ragazze non sono arrivate in Giappone per partecipare all staffetta 4x400m perché non avevano abbastanza test antidoping», la Tsimanouskaya ha detto all'agenzia di stampa Reuters dall'aeroporto.

«Così l'allenatore mi ha aggiunto alla staffetta a mia insaputa. Ho parlato di questo pubblicamente. In seguito il capo allenatore è venuto da me e ha detto che c'era stato un ordine dall'alto per rimuovermi»

Si fa sentire anche la leader politica in esilio

A questo punto entra in gioco anche l’attivista bielorussa Sviatlana Tsikhanouskaya, leader in esilio del movimento per una Bielorussia Democratica, che da Vilnius in Lettonia, tramite il suo profilo Twitter così commenta la faccenda:

«Krystsina Tsymanouskaya è stata costretta dal regime a lasciare le Olimpiadi per volare in Bielorussia, dopo aver criticato la gestione bielorussa della squadra nazionale durante i giochi. Ha paura di tornare a Minsk. Nessun atleta dovrebbe essere trattato in questo modo».

La smentita ufficiale da parte della federazione bielorussa

Il capo della squadra di atletica bielorussa a Tokyo, Yuri Moisevich, ha detto all'emittente statale STV, che era stata presa la decisione di apportare modifiche alla squadra di staffetta, ma non è stato dato nessun comunicato ufficiale per non interrompere la preparazione degli atleti.

«Avevamo intenzione di dirle tutto, avremo spiegato, soprattutto perché era una riserva», ha detto Moisevich.

La faccenda si fa ancora più misteriosa in quanto il Comitato Olimpico bielorusso, in una dichiarazione ufficiale, ha detto che la Tsimanouskaya aveva lasciato la competizione su consiglio medico. Citando problemi sul suo «stato emotivo e psicologico».

Situazione intricata sulla quale vi terremo informati.