Prima bloccato da un'operazione al ginocchio, poi dal coronavirus, Roger Federer ha confessato di credere fermamente in un suo ritorno fra i grandi del tennis. La medaglia olimpica è, e rimane, un obiettivo realista.
«Se vincere una medaglia non è un obiettivo, perché dovrei partecipare? Naturalmente penso che è un traguardo possibile», ha raccontato Federer ospite di «sportpanorama», una trasmissione sportiva targata SRF.
Se da una parte le Olimpiadi di Tokio del 2021 sono l’obiettivo primordiale di King Roger, l’attuale situazione molto particolare provocata dal coronavirus non aiuta nemmeno gli sportivi di punta.
«Una pausa così lunga non l’ho mai vissuta - ha raccontato il basilese - nemmeno nel 2016 quando avevo dovuto chiudere la stagione dopo Wimbledon a causa dell’operazione al ginocchio effettuata in gennaio dopo gli Australian Open».
Quest’anno, per risolvere dei problemi al ginocchio destro che lo infastidivano da parecchio tempo, Roger Federer ha dovuto ricorrere all’intervento di un chirurgo in due occasioni. Lo scorso mese di giugno ha poi annunciato che il suo rientro avverrà solamente nel 2021, con il primo torneo stagionale del Grande Slam: gli Australian Open.
«Devo rimettermi al lavoro subito, fino a quando sono ancora attivo - ha ammesso il 38enne -, ora mi concentro sulla riabilitazione e in seguito arriverà il tempo di dedicarsi alla ricostruzione della forma fisica. L’importante è non aspettare troppo, perché se dovessi attendere ancora diventerei pigro e rimettermi in forma sarebbe ancora più difficile».
Günthardt: «Federer può tornare ai massimi livelli»
Sempre nella stessa trasmissione della SRF, l'esperto Heinz Günthardt ha spezzato una lancia in favore al vincitore di 20 titoli del Grande Slam. L'ex tennista che ha seguito da vicino tutta la carriera di Roger Federer come opinionista di SRF non ha infatti alcun dubbio sulle possibilità di un ritorno del basilese ai massimi livelli del tennis mondiale.
«A 39 anni Roger (Federer compie i 39 anni il prossimo 8 agosto ndr.) giocherà bene a tennis come quando ne aveva 38. Su questo non ci sono dubbi». Se lo dice un esperto come Günthardt, noi ci crediamo, e naturalmente incrociamo le dita.