Un altro tennista di seconda fascia rivendica una distribuzione più equa del denaro del tour, bacchetta Federer e Gaudenzi mentre riconosce gli sforzi di Djokovic.
Il tennista australiano numero 206 del mondo, Andrew Harris - come in precedenza il suo collega Rubin - si è scagliato contro i big three, rei secondo lui, di non aver supportato i giocatori di seconda fascia e di aver mantenuto nel corso degli anni la gran parte dei soldi al vertice di questo sport.
Andrew Harris ha dichiarato di essersi isolato durante il lock down in mezzo alla natura, periodo durante il quale non ha sentito parlare molto di quando il tour sarebbe ripartito.
Il tennista australiano ha dapprima criticato l'ATP per la loro mancanza di comunicazione verso i giocatori e per aver lasciato il tour nel caos.
Dure critiche ai big three
In seconda battuta il 26enne di Melbourne ha rivolto la sua attenzione a Federer, Djokovic e Nadal e la sua convinzione che i tre stiano mantenendo la ricchezza al top, lasciando penetrare solo una piccola percentuale del denaro a tutti quelli che si trovano sotto.
Critica feroce a Roger Federer
Non si tratta di una faccenda nuova, da anni i giocatori di seconda fascia chiedono più equità. L'anno scorso, nel corso degli US Open, lo stesso Roger Federer aveva detto che sarebbe più corretto se il denaro venisse distribuito più equamente: «Ma ci vuole tempo», aveva dichiarato il basilese.
«Roger, Rafa e Novak. Sono stati in cima per così tanto tempo, che quasi dimenticano com'è essere in queste posizioni inferiori», ha detto l'australiano sul podcast di Break Point.
Poi, ha scoccato una freccia avvelenata all'indirizzo dell'elvetico, tacciandolo di ipocrisia. «So che Federer vuole la cima della classifica per il denaro», ha commentato l'australiano.
«Lui (Roger Federer n.d.r.) dice al pubblico ciò che la gente vuol sentire, afferma di voler lottare per far sì che anche i giocatori sotto ricevano più soldi ...ma quando si tratta di votare, la sua preferenza è di mantenere tutto com'è».
Onore a Djokovic
«Penso che Novak invece, stia spingendo in una direzione dove ci sia più equità nella divisione del denaro. Non sono certo che questo sia sufficiente, ma tra i tre (Federer, Djokovic e Nadal nd.r.), penso che lui stia facendo del suo meglio».
Gaudenzi sotto accusa
Harris ha risparmiato la sua più grande critica al presidente dell'ATP, l'italiano Andrea Gaudenzi, reo secondo l'australiano di essere stato «condiscendente» e per non aver aver mostrato un tangibile supporto per i giocatori al di fuori della Top 100.
Altra lancia scagliata su Gaudenzi riguarda la dichiarazione dello stesso dirigente italiano che aveva detto di non aver subito nessun taglio salariale. «La sua giustificazione era perché ha lavorato il doppio», ha commentato Harris.
«Dopo una giornata di lavoro, con quello che ho fatto, mi sembra di aver giocato una partita in cinque set», aveva dichiarato Gaudenzi.
Ma il numero 206 non ci sta: «Era un giocatore pure lui, quindi si poteva pensare che avrebbe avuto un po' più di comprensione, invece ha fatto orecchie da mercante».
Infine, l'aussie ha criticato l'intero apparato ATP, dicendo di aver appreso gran parte delle notizie dai social media, prima che dall'ATP.