Il tennista italiano è stato squalificato dopo un insulto rivolto alla giudice di linea, ma questa volta Fabio Fognini si pronuncia innocente.
Sulla carta il 24enne Bernabe Zapata Miralles, 147esimo nel ranking ATP, non si annunciava come un ostacolo insormontabile per Fabio Fognini, attualmente posizionato al 27esimo rango nella classifica ATP. Tuttavia la realtà si è mostrata piuttosto brutale per l'atleta azzurro, il quale si è visto sfuggire il primo set dell'incontro con un perentorio 6-0. Nel secondo ha reagito ma dopo essere passato a condurre con un break sul 4-3, quando Zapata Miralles ha compiuto il controbreak rientrando sul 4-4 «Fogna» ha perso le staffe.
Non è ancora chiaro cosa abbia detto, ma la giudice di linea ha richiamato l'attenzione del giudice di sedia, il quale ha fatto intervenire il supervisor del torneo. Morale della favola dopo una lunga discussione il tennista di Sanremo è stato squalificato per comportamento antisportivo. L'avventura al torneo Master 500 di Barcellona si è dunque chiusa ai sedicesimi di finale per Fognini, non certo nuovo a derapate simili.
A fine partita però in conferenza stampa il ligure si è difeso, pronunciandosi innocente. «Ero qui per giocare a tennis - ha chiosato Fognini - per lottare sul campo: pure se mi trovavo in difficoltà, non importava. Ma quello che mi hanno fatto oggi è stato qualcosa di inspiegabile. Voglio andare a fondo a questa cosa. Ho pagato per qualcosa che non ho fatto. È la prima cosa che tutti dovrebbero sapere».
«Questa storia non finisce qui - ha poi rincarato la dose il 33enne - in carriera ho fatto cose peggiori, e non sono mai stato squalificato. Questo episodio è stato gestito in maniera pessima. Come ho già detto io non ho insultato nessuno. Potevano darmi un punto di penalità, invece mi hanno impedito di continuare a giocare».
Vittima della sua reputazione o colpevole, Fabio Fognini rischia ora di venire escluso anche dagli appuntamenti di maggio, con in programma il Master 1000 di Madrid ma soprattutto Roma. Per l'italiano sarebbe una gran beffa.