Finanza La BNS: «Le banche per ora approfittano dell'aumento dei tassi»

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22.6.2023 - 09:03

Secondo gli stress test condotti dalla BNS, i cuscinetti di liquidità degli istituti focalizzati sul mercato svizzero sono sufficienti a coprire le perdite derivanti dai loro impegni.
Secondo gli stress test condotti dalla BNS, i cuscinetti di liquidità degli istituti focalizzati sul mercato svizzero sono sufficienti a coprire le perdite derivanti dai loro impegni.
Keystone

Le banche orientate al mercato nazionale stanno beneficiando nell'immediato dell'aumento dei tassi di interesse, che consente loro di generare maggiori entrate. Un forte incremento comporterebbe però anche dei rischi, afferma la Banca nazionale svizzera (BNS).

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La redditività delle banche che si concentrano sul mercato nazionale è leggermente migliorata, con un margine netto tornato a crescere dopo oltre un decennio in calo, scrive oggi la BNS nel suo rapporto annuale sulla stabilità finanziaria.

Questa ripresa ha permesso alle banche di rafforzare la loro capacità di assorbimento delle perdite, in particolare in termini di capitale proprio, che ora è a un livello elevato. La redditività delle banche dovrebbe continuare a migliorare in un contesto di moderata stretta della politica monetaria.

Ma se i tassi di interesse di riferimento dovessero aumentare fortemente, «queste banche potrebbero risentire della loro esposizione al settore ipotecario e immobiliare». Una situazione del genere potrebbe portare infatti a inadempienze nei pagamenti dei prestiti e ad un aumento del costo del debito.

Secondo gli stress test condotti dalla BNS, i cuscinetti di liquidità degli istituti focalizzati sul mercato svizzero sono sufficienti a coprire le perdite derivanti dai loro impegni, sia in caso di forte aumento dei tassi di interesse che di profonda recessione. In questi scenari, queste banche subirebbero forti perdite, ma «la maggior parte» sarebbe in grado di assorbirle.

Secondo i dati della BNS, in totale le banche attive sul mercato svizzero detengono 931 miliardi di crediti, di cui il 65,5% sono concessi alle economie domestiche (610 miliardi), il 27,4% alle imprese esterne al settore finanziario (255 miliardi), il 4,6% al settore finanziario (43 miliardi) e il 2,4% alle imprese pubbliche (23 miliardi). La crescita dei prestiti ipotecari è rimasta relativamente stabile, con un aumento del 3,5% a fine 2022, rispetto al +3,3% di fine 2021.

In questo contesto, i piani di salvataggio presentati da Raiffeisen all'Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (FINMA) alla fine del 2022 soddisfano i requisiti, mentre quelli della Banca cantonale di Zurigo (ZKB) e di PostFinance non sono ancora stati approvati, ha ricordato la BNS.