Mercati azionariLa Borsa svizzera chiude in ribasso
hm, ats
24.3.2023 - 17:44
Terza seduta consecutiva in ribasso per la borsa svizzera: l'indice dei valori guida SMI ha terminato la settimana a 10'634,04 punti, in flessione dello 0,79% rispetto a ieri, mentre il listino allargato SPI ha perso lo 0,93% a 13'938,74 punti.
Keystone-SDA, hm, ats
24.03.2023, 17:44
24.03.2023, 18:13
SDA
La giornata è trascorsa all'insegna dei timori globali sulla tenuta delle banche, innescati dai problemi cominciati negli Usa che hanno poi trovato nuova linfa nell'acquisizione d'emergenza di Credit Suisse da parte di UBS. La segretaria americana al tesoro Janet Yellen ha ventilato ulteriori azioni, se necessario, per proteggere i depositi dei clienti degli istituti, mentre da Bruxelles la presidente della Banca centrale europea (Bce) Christine Lagarde ha cercato di rassicurare i leader dell'Eurozona. Nelle stesse ore i valori bancari si sono trovati in difficoltà in tutto il continente, con particolare apprensione per Deutsche Bank.
«Siamo di fronte a una crisi e ci vuole tempo per superarla», ha affermato un operatore. È probabile che i mercati rimangano assai volatili per qualche tempo. Anche perché nel frattempo le banche centrali dovranno continuare a lottare contro l'inflazione aumentando i tassi di interesse.
In Svizzera a fare le spese del fosco clima generale sono state per l'ennesima volta UBS (-3,55% a 17,26 franchi) e Credit Suisse (-5,19% a 0,76 franchi), che potrebbero anche avere problemi su un nuovo fronte: stando a Bloomberg figurerebbero tra le società su cui il Dipartimento di giustizia americano starebbe indagando per accertare se abbiano aiutato imprenditori russi a evadere le sanzioni.
I dubbi sulla congiuntura mondiale, che hanno trovato testimonianza nel forte calo del prezzo del petrolio, hanno avuto un sensibile impatto sui valori maggiormente legati ai cicli economici quali ABB (-3,15% a 29,79 franchi), Holcim (-2,67% a 56,06 franchi) e Sika (-2,55% a 248,10 franchi).
Con il mare agitato gli investitori si sono rivolti almeno in parte ai titoli difensivi: in questo ambito Novartis (-0,52% a 75,80 franchi) ha brillato più di Nestlé (invariata a 109,64 franchi) e Roche (+0,02% a 258,40 franchi).
Nel mercato allargato va segnalato il tonfo della sempre volatile Ams Osram (-8,16% a 6,46 franchi).