Mercati azionari La Borsa svizzera chiude in ribasso

hm, ats

8.9.2021 - 17:48

Non è stata una seduta positiva per i mercati europei.
Non è stata una seduta positiva per i mercati europei.
Keystone

La borsa svizzera chiude la seconda seduta consecutiva in chiaro ribasso. L'indice dei valori guida SMI ha terminato a 12'215,14 punti, in flessione dell'1,06% rispetto a ieri, mentre il listino allargato SPI ha perso l'1,14%, scendendo a 15'741,88 punti.

8.9.2021 - 17:48

In giornata il mercato si è contratto sino a un livello che non si registrava da inizio agosto: in seguito si è in parte risollevato, ma è rimasto sotto pressione anche in concomitanza con l'avvio negativo di Wall Street.

A causare insicurezza fra gli investitori sono i timori legati a tre ambiti: la politica monetaria, con il possibile e paventato aumento dei tassi di interesse; la congiuntura, con la ripresa globale che sembra avere ormai superato lo zenit; e la pandemia, con la propagazione della variante delta del coronavirus. Stando a non pochi esperti è in corso una correzione del mercato azionario, che negli scorsi mesi ha guadagnato parecchio terreno: vi è anche chi sostiene che questa fase proseguirà sino a fine anno.

Nell'immediato gli occhi erano già rivolti alla giornata di domani, quando è in programma la seduta della Banca centrale europea (Bce). L'istituto si esprimerà su crescita e inflazione nell'Eurozona, ma non sono escluse anche dichiarazioni sul futuro del Pepp, il programma di acquisti di attivi per far fronte all'emergenza pandemica. Il tema del cosiddetto tapering – cioè la riduzione degli stimoli monetari – viene dibattuto intensamente da settimane. Non stupisce quindi che particolare attenzione sarà prestata anche al Beige Book, il rapporto sullo stato della congiuntura americana che sarà pubblicato stasera dalla Federal Reserve.

Sul fronte interno ancora una volta in difficoltà è apparsa Holcim (-2,29% a 47,34 franchi), che negli ultimi due giorni ha già perso rispettivamente il 3% e il 4% sulla scia dell'incertezza dovuta ai trascorsi di Lafarge in Siria. Vendite sono state peraltro segnalate anche su altri valori particolarmente ciclici come ABB (-1,23% a 34,61 franchi), Sika (-1,55% a 324,40 franchi) e Geberit (-1,04% a 760,00 franchi). Un po' meglio è andata nel segmento del lusso, con Richemont (-0,66% a 104,80 franchi) e Swatch (-0,82% a 266,60 franchi) che hanno almeno in parte potuto approfittare del buon momento della congiuntura cinese, mercato fondamentale per le due società.

Partners Group (-2,84% a 1590,00 franchi) ha sofferto per i realizzi di guadagno. Nello stesso comparto finanziario hanno inizialmente limitato le perdite i bancari UBS (-0,81% a 15,32 franchi) e Credit Suisse (-1,07% a 9,66 franchi), ma sono poi state trascinate dalla corrente generale. Non vi è stata unanimità di vedute fra gli assicurativi Swiss Re (-0,51% a 82,44 franchi), Swiss Life (-0,95% a 477,40 franchi) e Zurich (+0,33% a 400,40 franchi).

Il listino non ha ricevuto sostegno dai pesi massimi difensivi Nestlé (-0,71% a 114,82 franchi), Novartis (-1,76% a 81,15 franchi) e Roche (-1,05% a 358,65 franchi). Nel mercato allargato vanno segnalati gli arretramenti di Huber+Suhner (-10,19% a 75,80 franchi), SoftwareOne (-7,17% a 23,95 franchi) e Vetropack (-3,77% a 61,20 franchi): in tutti e tre casi alcuni grandi azionisti hanno ceduto le loro quote.

hm, ats