La Borsa svizzera rallenta ma rimane sopra la soglia della parità, con l'indice SMI dei titoli guida che a due ore circa dalla chiusura segna 8'913,49 punti, in progressione dell'0,76%, mentre l'indice complessivo SPI sale dello 66%% a quota 10'426,89.
In generale i mercati brindano alla svolta del governo italiano dopo l'apertura all'Ue sul deficit e al passo avanti fatto nei negoziati sul ritiro del Regno Unito dall'Unione europea, anche se rimane incerta l'approvazione dell'accordo da parte del Parlamento britannico. Sul piano macroeconomico da segnalare il calo a novembre dell'indice Ifo, che misura la fiducia delle imprese tedesche.
Sulla piazza zurighese sostengono i listini i bancari, con UBS che allunga del 2,19%: in progressione pure Credit Suisse (+1,56%) e in misura minore Julius Bär (+0,68%). Nello stesso comparto finanziario Zurich Insurance avanza dell'1,67%, Swiss Life dell'1,12% e Swiss Re dell'1,43%.
Nel segmento del lusso Richemont (+1,16%) fa meglio di Swatch (+0,83%), mentre tra i valori ciclici si mette in evidenza LafargeHolcim (+2,64%). Contrastati i pesi massimi difensivi: il colosso dell'alimentare Nestlé scende dello 0,12%, Roche - tra i farmaceutici - avanza dello 0,56% e Novartis dello 0,57%.
Sul mercato allargato Aryzta, che ha annunciato risultati trimestrali superiori alle attese, sta guadagnando il 9,42%
Tornare alla home page