Dopo un avvio in calo e aver trascorso l'intera mattinata in territorio negativo, la Borsa svizzera ha superato nel primo pomeriggio la linea di demarcazione portandosi in positivo.
Poco prima delle 15.30 l'indice dei valori guida SMI segnava un +0,08% a 9'190,43 punti e quello SPI registrava un +0,14% a 10'545,51 punti.
A New York Wall Street ha aperto in flessione fra le indagini sul Russiagate e l'attesa per il nuovo presidente della Fed che il presidente americano Donald Trump dovrebbe annunciare questa settimana.
A livello economico, negli Stati Uniti la spesa dei consumatori americani nel mese di settembre è salita dell'1,0%. Il dato è superiore alle attese degli analisti, che scommettevano su un +0,9%. Si tratta dell'aumento maggiore dal 2009. I redditi sono saliti dello 0,4%, in linea con le attese.
In Europa la fiducia economica nella zona euro è progredita ancora in ottobre per raggiungere il livello più elevato dall'ottobre del 2000. L'indicatore ESI ("Economic Sentiment Indicator") è aumentato di 0,9 punti nella zona euro attestandosi a 114 punti. Gli analisti si aspettavano 113,3 punti.
Sul listino principale, in positivo i pesi massimi difensivi Nestlé (+0,36%) e Novartis (+0,49%), mentre risulta in negativo Roche (-0,17%).
Tra i bancari, male UBS che cede lo 0,47%. In crescita invece CS Group (+0,13%) e Julius Bär (0,09%).
Per quanto riguarda gli assicurativi, sempre in progressione risulta Swiss Re (+0,21%), invariata appare Zurich, mentre in calo è Swiss Life (-0,46%).
Tra i titoli più sensibili alla congiuntura, pesanti perdite sono registrate da LafargeHolcim (-1,41%) e più contenuta appare la flessione di Sika (-0,81%). In crescita sono invece ABB (+0,08%) e Adecco (+0,26%).
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