Case anziani svizzereK-Tipp: «Il personale per un terzo del tempo è al computer»
hm, ats
1.3.2023 - 15:00
Il personale delle case per anziani trascorre più di un terzo del suo tempo di lavoro al computer, con il risultato che si occupa sempre meno degli ospiti.
01.03.2023, 15:00
01.03.2023, 15:13
SDA
Lo sostiene il periodico K-Tipp, sulla base di una valutazione dei piani di impiego di 320 istituti di cura svizzeri.
Coloro che hanno parenti in una casa di riposo e li pensano assistiti 24 ore su 24 si sbagliano, afferma la testata consumeristica nel numero oggi, mercoledì, in edicola.
L'indagine – che ha interessato una struttura su cinque in Svizzera – si basa sui dati di Curatime, un software che ha registrato meticolosamente le fasi di lavoro di oltre 23'700 dipendenti sull'arco degli ultimi dieci anni.
Gli operatori sono stati dotati uno scanner 24 ore su 24 per quindici giorni all'anno: prima e dopo ogni fase di lavoro dovevano scansionare un codice a barre. In questo modo hanno documentato il tempo impiegato per ogni attività.
Un quadro preciso della routine lavorativa
Secondo K-Tipp l'indagine fornisce un quadro preciso della routine lavorativa quotidiana. Stando a questi dati, il 45% del tempo viene impiegato per le cure (prestazioni mediche come cambiare una fasciatura o accompagnare un anziano al gabinetto), il 36% in lavori d'ufficio (rapporti di impiego e pianificazione), il 12% nel servizio (servire i pasti o cambiare la biancheria) e il 7% per l'attenzione sociale all'ospite (per esempio discussioni o giocare insieme a scacchi).
L'aumento del lavoro burocratico viene visto come insoddisfacente dalle stesse maestranze. «I miei dipendenti si licenziano perché avevano deciso di lavorare come assistenti di cura e non come impiegati d'ufficio», afferma Martin Lohr, direttore di due strutture a Freienbach (SZ), in dichiarazioni citate dal giornale.
«Il carico di lavoro amministrativo sta aumentando»
Già nel 2012, l'associazione delle case per anziani Curaviva aveva denunciato un «aumento delle attività amministrative negli istituti». La tendenza prosegue anche oggi.
«Il carico di lavoro amministrativo sta aumentando: le voci che ci giungono dal fronte sono chiare», afferma l'organizzazione interpellata da K-Tipp.
Secondo Thomas Bächinger, che fornisce il software di registrazione del tempo Curatime, il problema è generato anche dalle autorità e dagli assicuratori.
«Le case di cura devono giustificare i loro costi in modo estremamente dettagliato alle compagnie di assicurazione sanitaria e alle autorità pubbliche», spiega a K-Tipp.
La burocrazia sopra all'assistenza
Sempre più burocrazia al posto dell'assistenza è una constatazione che viene fatta anche da Naemi Bruderer, che lavora nel settore infermieristico dal 2003, all'inizio nel reparto cure intensive di un ospedale, oggi in una casa di cura. Dal 2010 la 36enne si occupa della formazione del personale infermieristico.
«Anche a causa del lavoro d'ufficio, un carico di lavoro elevato è all'ordine del giorno nella nostra professione», spiega l'operatrice ai giornalisti del periodico di difesa dei consumatori.
Bruderer si dice consapevole che le procedure concrete eseguite nelle case di cura devono essere registrate, «ma se dobbiamo documentare tutto fino a questo punto abbiamo bisogno di molto più personale: oppure passeremo meno tempo al capezzale dell'ospite», mette in guardia.