Barometro CSClima e AVS in testa alle preoccupazioni degli svizzeri
pl, ats
23.11.2022 - 08:31
I cambiamenti climatici e la previdenza per la vecchiaia sono in testa alle preoccupazioni degli svizzeri. Seguono le questioni energetiche e le relazioni con l'UE, mentre il Covid è passato in secondo piano.
23.11.2022, 08:31
23.11.2022, 09:53
SDA
Stando al Barometro delle preoccupazioni 2022 realizzato per conto del Credit Suisse, anche l'invasione russa dell'Ucraina nel febbraio di quest'anno ha lasciato il segno in Svizzera: il grande ottimismo per il futuro, che prima era forte, è diminuito in modo significativo, scrive in una nota la grande banca.
Giunto alla 46esima edizione, il Barometro delle preoccupazioni 2022 è stato realizzato dall'istituto demoscopico gfs.bern, che ha intervistato fra luglio e agosto 1774 persone con diritto di voto di tutte le regioni del paese. Il margine d'errore è di 2,3 punti percentuali.
La questione ambientale (protezione dell'ambiente, cambiamenti climatici e disastri ambientali) è indicata dal 39% degli intervistati come preoccupazione principale. La pandemia di Covid-19 – primo cruccio per il 51% degli svizzeri nel 2020 e per il 40% nel 2021 – è diventata un problema quotidiano solo per il 13% degli intervistati ed è scomparsa dalle prime cinque preoccupazioni. Il tema dell'AVS e della previdenza per la vecchiaia è invece salito al secondo posto con il 37%.
Crescente l'insicurezza per il futuro
L'elettorato svizzero è oggi molto meno ottimista sul futuro economico rispetto a qualche anno fa. Secondo il sondaggio, ciò non è dovuto principalmente alla paura di perdere il lavoro. Al contrario: per la prima volta dal 1988, la disoccupazione è uscita dalla classifica delle 10 maggiori preoccupazioni.
Si tratta piuttosto dell'incertezza se e come si possa garantire l'approvvigionamento del Paese e il mantenimento del tenore di vita abituale di fronte alle numerose situazioni di crisi attuali.
La valutazione della situazione economica individuale non mostra ancora scostamenti rispetto agli anni precedenti: il 65% degli intervistati la considera buona o molto buona e solo il 6% negativa o molto negativa.
Lo sguardo ai prossimi dodici mesi mostra tuttavia un quadro chiaramente diverso, con il 19% (più 9 punti percentuali) degli intervistati che teme un peggioramento della propria situazione personale: si tratta del valore più alto mai raggiunto nei 27 anni in cui questa domanda è stata posta.
Identità della Svizzera
Sempre più spesso la dipendenza dall'economia globale (71%), l'UE e i suoi problemi (67%) e l'immigrazione (60%) sono percepiti come una minaccia per l'identità della Svizzera. Il fatto che i valori occidentali siano sotto pressione nel nuovo braccio di ferro geopolitico è visto dal 68% come una minaccia dei valori della Svizzera.
Fra i rischi interni, gli intervistati citano in primo luogo il calo dell'impegno volontario (79%) e l'incapacità dei politici di trovare soluzioni praticabili ai problemi (78%).
La guerra in Ucraina provoca una catena di preoccupazioni
Due anni di pandemia e più di mezzo anno di guerra in Ucraina hanno cambiato l'Europa e la visione della Svizzera sull'Unione europea. Il 32% degli elettori ritiene che gli eventi degli ultimi dodici mesi abbiano rafforzato l'UE.
La guerra in Ucraina è descritta direttamente come una preoccupazione solo dal 20% della popolazione (all'ottavo posto). Ma almeno altre tre preoccupazioni possono essere collegate a questa guerra.
La preoccupazione per le questioni energetiche, ad esempio, è aumentata significativamente fino al 25% (con un incremento di 11 punti percentuali) e ora occupa il terzo posto. Per la prima volta, il 21% degli intervistati ha menzionato la sicurezza degli approvvigionamenti per quanto riguarda l'energia, i medicinali e il cibo (al settimo posto).