Costi sanitari Cliniche private e il sistema sanitario: «Senza di noi non funziona»

hm, ats

2.5.2024 - 16:00

Gilles Rufenacht è stato anche candidato al consiglio di Stato ginevrino nelle file del PLR.
Gilles Rufenacht è stato anche candidato al consiglio di Stato ginevrino nelle file del PLR.
Keystone

Le cliniche private sono essenziali per il sistema sanitario svizzero, ma con l'attuale pressione tariffaria il loro modello d'affari sta diventando più fragile.

Lo sostiene Gilles Rufenacht, direttore delle cliniche Hirslanden a Ginevra, che sul fronte dei costi della salute invita le autorità a mettere piuttosto sotto la lente i margini e i prezzi – sino a quattro volte più alti che all'estero, dice – praticati dalle società farmaceutiche e dalle aziende che forniscono equipaggiamenti medici.

Il manager prende oggi posizione, attraverso un'intervista sulla Tribune de Genève, su una vicenda che sta facendo parecchio discutere in riva al Lemano, ma che è osservata con attenzione anche dal resto della Svizzera.

Dal primo maggio l'assicuratore malattia Groupe Mutuel non rimborserà più le degenze in comparti privati o semi-privati di pazienti al beneficio di un'assicurazione complementare che si fanno curare nel noto Hôpital de la Tour à Meyrin (GE).

Una decisione il cui impatto non è indifferente: stando al direttore del nosocomio sono infatti 1.200 i pazienti ginevrini interessati ogni anno.

«La cosa peggiore? Che i ginevrini cancellino la complementare»

«Ritengo che si tratti di una crisi temporanea e che Groupe Mutuel punti innanzitutto a garantire l'offerta ai suoi assicurati, indirizzandoli verso cliniche che applicano tariffe più basse», afferma a questo proposito Rufenacht.

«Con i premi dell'assicurazione di base in continuo aumento, la cosa peggiore che potrebbe accadere è che i ginevrini cancellino la loro complementare».

«È nell'interesse di tutti mantenere un alto livello di assicurazione complementare, per far restare le cliniche in attività e garantire l'accesso all'assistenza sanitaria per la popolazione», aggiunge lo specialista facendo riferimento alla fattura della cassa malati a Ginevra, che per il comparto di base è la più alta della Svizzera, seguita a ruota da quelle di Basilea Città e Ticino, cantone quest'ultimo in cui i redditi sono peraltro inferiori alle altre due realtà.

«È ora di rivolgerci alle ditte farmaceutiche»

«Senza le cliniche private, il sistema sanitario non può funzionare», si dice convinto il dirigente con diploma alla suola alberghiera di Losanna.

«Ci troviamo di fronte a una carenza conclamata di personale infermieristico, a un'inflazione galoppante e a un calo delle tariffe. Il nostro equilibrio economico sta diventando più fragile».

«Non abbiamo altra scelta se non quella di ridurre i costi delle degenze ospedaliere», prosegue l'ex presidente della Camera di Commercio, industria e servizi di Ginevra (CCIG).

«È ora di rivolgersi alle società farmaceutiche, ai produttori di dispositivi medici, ai fornitori di materiali di consumo e ai servizi di manutenzione delle apparecchiature. I loro prezzi sono da tre a quattro volte più elevati in Svizzera che in Germania o nei Paesi Bassi e i loro margini di guadagno sono sbalorditivi: dal 50 all'80% su alcuni prodotti».

«Invito la Finma, l'autorità di vigilanza sui mercati finanziari, a dare un'occhiata ai conti e ai prezzi di Roche, Johnson & Johnson e dei distributori come B. Braun, nonché di tutte le altre aziende presenti fornitrici di materiali per impianti come protesi ortopediche, stent e pacemaker», conclude l'operatore sanitario.

hm, ats