Made in Switzerland Contraffazione costa miliardi di franchi e migliaia di impieghi

hm, ats

23.3.2021 - 14:01

Non è tutto oro quello che luccica, né tanto meno fabbricato in Svizzera.
Non è tutto oro quello che luccica, né tanto meno fabbricato in Svizzera.
Keystone

La contraffazione di prodotti svizzeri – siano essi orologi, elettrodomestici o medicinali – costa all'economia svizzera miliardi di franchi e migliaia di posti di lavoro, andando a compromettere anche la reputazione del Made in Switzerland.

23.3.2021 - 14:01

È quanto emerge da uno studio dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) su mandato dell'Istituto Federale della Proprietà Intellettuale (IPI).

Stando ai risultati della ricerca, che per la prima volta presenta dati concreti, nel 2018 le aziende svizzere hanno perso 4,5 miliardi di franchi in mancato fatturato, si legge in un comunicato diffuso oggi dall'IPI. Il segmento più toccato è quello dell'orologeria e della gioielleria, che ha subito perdite per 2 miliardi di franchi. Nel mirino dei contraffattori ci sono però anche i prodotti dell'industria meccanica, elettrica e metallurgica, con mancati introiti di 1,2 miliardi di franchi.

Tra gli altri prodotti elvetici spesso copiati spiccano l'abbigliamento e le calzature. Dallo scoppio della pandemia di coronavirus, che ha fatto esplodere il commercio online, sono inoltre stati sequestrati maggiori quantitativi di farmaci contraffatti. Per le imprese svizzere vi sono anche rischi di reputazione a lungo termine.

Secondo il rapporto dell'Ocse la grande maggioranza dei prodotti fintamente elvetici proveniva dalla Cina e da Hong Kong, paesi seguiti poi da Singapore e dalla Turchia; per quanto riguarda i farmaci spicca anche l'India. Nell'ambito della ricerca è stato peraltro messo in conto che nella metà dei casi i consumatori avevano acquistato le contraffazioni consapevolmente e che la maggior parte delle transazioni aveva quindi sostituito l'acquisto di un prodotto originale.

Vendere meno significa anche generare meno impieghi: secondo i ricercatori dell'organismo con sede a Parigi senza la concorrenza sleale in questione le aziende svizzere avrebbero potuto mettere a disposizione 10'000 posti di lavoro in più nel 2018. Nel solo settore dell'orologeria e della gioielleria sono andati persi quattro posti di lavoro su dieci. Anche gli enti pubblici non sono stati risparmiati dal fenomeno: gli autori dello studio stimano che le perdite fiscali siano ammontate a quasi 160 milioni di franchi.

«Le perdite sono tali da richiedere un'azione risoluta da parte di tutti gli attori interessati», afferma in dichiarazioni riportate dal comunicato dell'IPI Anastasia Li-Treyer, direttrice di Promarca – associazione dell'industria degli articoli di marca – e presidente di Stop alla pirateria, una piattaforma svizzera elvetica di lotta alla contraffazione.

Secondo l'IPI le autorità e l'economia collaborano già per combattere il fenomeno della contraffazione, ad esempio con campagne di sensibilizzazione del pubblico. L'Istituto Federale della Proprietà Intellettuale intensificherà il proprio impegno a favore di standard minimi nell'ambito degli accordi di libero scambio. L'obiettivo è di scoprire e fermare sul nascere le attività di contraffazione.

hm, ats