BancheCredit Suisse, fioccano cause contro l'azzeramento dei bond AT1
hm, ats
20.4.2023 - 19:00
Presso il Tribunale amministrativo federale (TAF) di San Gallo cominciano a fioccare le azioni legali.
Keystone-SDA, hm, ats
20.04.2023, 19:00
20.04.2023, 19:21
SDA
Quelle di detentori di obbligazioni AT1 di Credit Suisse che si sono visti azzerare i loro titoli dalla Finma, nell'ambito della fusione forzata con UBS orchestrata dal Consiglio federale.
Mercoledì il TAF aveva ricevuto quattro esposti, giovedì se ne sono aggiunti diversi altri, ha indicato un portavoce all'agenzia Awp in relazione a una notizia diffusa da Bloomberg. Il numero completo è ancora in fase di valutazione. Nessuna informazione viene diffusa riguardo ai propugnatori delle cause e agli importi in gioco.
Anche due ricorsi presso il DFF
Già dal fine settimana si sa che sullo stesso tema sono pendenti anche due ricorsi presso il Dipartimento federale delle finanze (DFF).
Pure negli Usa e a Singapore gli avvocati sembrano in procinto di avviare contenziosi giudiziari. Dappertutto l'intenzione è far pagare la Confederazione per le perdite subite.
Cosa sono gli At1?
Come noto la decisione dell'autorità di vigilanza elvetica di cancellare completamente il valore dei titoli, per un ammontare di 16 miliardi di franchi, ha anche messo in difficoltà l'intero mercato dei valori in questione.
Gli AT1 (Additional Tier 1) sono titoli di debito emessi dalle banche, che appartengono alla categoria di strumenti finanziari definiti come «strumenti di patrimonializzazione» (o «strumenti di capitale ibrido"), dalle norme internazionali di Basilea III volte a migliorare la solidità degli istituti a scongiurare crisi finanziarie.
Si tratta di titoli a rendimento più elevato di altri, perché esposti a rischi maggiori: in caso di un evento scatenante, come un salvataggio statale, gli AT1 possono infatti prevedere clausole di «write-off» (cioè di cancellazione contabile) o di conversione in azioni.
Nel caso di Credit Suisse molti investitori si aspettavano probabilmente una conversione in azioni (il cui valore è crollato, ma è ancora reale: 80 centesimi attualmente), non però un azzeramento.