Svizzera Gli analisti finanziari svizzeri non si lasciano impressionare da Omicron

hr, ats

29.12.2021 - 13:33

In dicembre è aumentato il numero degli esperti che prospettano un calo del tasso d'inflazione, ma l'incertezza resta alta.
In dicembre è aumentato il numero degli esperti che prospettano un calo del tasso d'inflazione, ma l'incertezza resta alta.
Keystone

Nelle loro previsioni inerenti all'evoluzione congiunturale nei prossimi sei mesi, gli analisti finanziari svizzeri non si lasciano impressionare dalla nuova variante Omicron del Covid-19.

29.12.2021 - 13:33

L'indice calcolato da Credit Suisse e da CFA Society Switzerland è salito in dicembre di 10,8 punti a esattamente 0, uscendo dalla zona negativa. A lungo termine si aspettano ancora una forte ripresa e un'inflazione moderata.

L'incertezza legata alla pandemia rimane comunque elevata: dal record del maggio scorso l'indice è in saliscendi, indica la grande banca in un comunicato diramato oggi. In ottobre si attestava a 15,6 punti.

L'indice a zero significa che il numero di esperti che si attende un miglioramento è pari a quello di chi si aspetta un peggioramento. Considerando gli elevati rischi generati da Omicron si tratta di un'evoluzione assolutamente positiva, afferma Credit Suisse.

Il fatto che gli analisti non si lascino innervosire emerge anche da altri indicatori: le previsioni relative all'andamento dei mercati azionari globali, ad esempio, sono peggiorate solo lievemente (da 41,6 a 37,9 punti), e anche per il prezzo del petrolio sono meno pessimisti del mese scorso.

Al contempo gli esperti ritengono che investimenti in «porti sicuri» quali l'oro e il franco dovrebbero perdere attrattiva nei prossimi mesi. Soprattutto rispetto all'euro è attesa una pressione al rialzo meno marcata e il tasso di cambio dovrebbe restare stabile.

Anche la pressione sull'inflazione dovrebbe diminuire nei prossimi sei mesi. Le aspettative degli analisti «hanno ormai definitivamente superato l'apice», scrive la banca. Per la prima volta in dicembre è aumentato su base mensile il numero degli esperti che prospettano un calo del tasso d'inflazione in Svizzera, nell'Eurozona e negli Stati Uniti. L'incertezza resta comunque alta e le opinioni divergono: la quota di analisti che si aspetta un aumento, una stagnazione o un calo dell'inflazione è praticamente uguale.

Allo stesso tempo le previsioni a lungo termine per la Svizzera restano costanti: il 71% dei partecipanti si attende un tasso compreso tra lo 0 e il 2% tra tre-cinque anni, per una media dell'1,3%.

Gli analisti si mostrano poi fiduciosi nelle prospettive a lungo termine per il prodotto interno lordo elvetico: in media è attesa una crescita dell'1,76%, nettamente al di sopra del livello pre-pandemia del dicembre 2019 (1,33%).

Il sondaggio mensile è stato condotto tra il 15 e il 22 dicembre e vi hanno partecipato 38 analisti.

hr, ats