Dopo il crollo del CS L'esperta: «L'interesse per le banche svizzere non è diminuito»

hm, ats

3.7.2023 - 14:00

Paradeplatz continua ad attirare il denaro in cerca di sicurezza.
Paradeplatz continua ad attirare il denaro in cerca di sicurezza.
Keystone

Malgrado la crisi che ha interessato Credit Suisse (CS) la Svizzera rimane importante per la facoltosa clientela bancaria mondiale.

3.7.2023 - 14:00

Lo dice Meena Lakdawala-Flynn, co-responsabile del comparto amministrazione patrimoniale di Goldman Sachs, gigante americano che intende espandersi ulteriormente nella Confederazione.

«I clienti vogliono avere diverse opzioni per investire il proprio capitale», spiega la dirigente in un'intervista pubblicata oggi dalla Neue Zürcher Zeitung (NZZ). «L'interesse dei nostri clienti asiatici per Singapore è aumentato, ma quello per la Svizzera non è diminuito: la Confederazione è considerato un paese stabile con un'economia altrettanto stabile».

Questo rimane vero anche dopo il tracollo di CS. «I clienti più abbienti avevano già in precedenza diversi conti bancari, che si completano a vicenda. In questo approccio è inclusa anche la Svizzera. Se siete asiatici, vi rivolgerete anche a Singapore, se si è americani, si sceglierà pure gli Stati Uniti. Si cerca di diversificare in un paese molto stabile. La Svizzera non ha affatto perso il suo vantaggio, nonostante la crisi CS».

Nessun danno dalla cancellazione delle obbligazioni AT1 di Credit Suisse?

Ma la controversa cancellazione delle obbligazioni AT1 di Credit Suisse – insistono i giornalisti della NZZ – non ha danneggiato la reputazione della piazza finanziaria elvetica? «No», risponde l'intervistata. «Le obbligazioni AT1 svizzere erano strutturate contrattualmente in modo diverso rispetto ad altri paesi europei per quanto riguarda l'intervento statale. Per questo ora in Svizzera si discute di questi attivi. Ma ciò fa sì che gli investitori ripensino fondamentalmente se vogliono portare il loro denaro in Svizzera? No. Non vediamo flussi di capitali in uscita dal paese. Certo vi è stato un dibattito, si è discusso se il paese fosse ancora sicuro e se potesse sussistere un grave danno d'immagine. La discussione è forse però troppo locale. A volte si è nella propria bolla e si sente solo questo. È stato un errore? Forse. Ma non cambia le prospettive strategiche».

Goldman Sachs, una delle più grandi banche del mondo 

Fondata nel 1869 e con sede a New York, Goldman Sachs è una delle più grandi banche del mondo e vuole continuare a operare con profitto anche in Svizzera. «Siamo a Zurigo da quasi cinquant'anni e qualche anno fa abbiamo deciso di crescere maggiormente nella gestione patrimoniale internazionale. La Svizzera è un mercato molto attraente perché politicamente ed economicamente molto stabile».

L'istituto ha anche approfittato dei problemi di Credit Suisse. «In autunno abbiamo registrato afflussi di denaro, sia da parte dei clienti esistenti che di quelli nuovi. Erano interessati a investire il patrimonio in modo sicuro e diversificato. Nella fase attuale, invece, i clienti vogliono prendersi del tempo per ripensare al mercato e ai loro rapporti bancari».

E per quanto riguarda i consulenti CS, «abbiamo sicuramente più colloqui rispetto al passato», afferma Lakdawala-Flynn. «Ma abbiamo continuamente ampliato la nostra gestione patrimoniale. Ci sono molte opportunità per attrarre nuove persone di alto livello, indipendentemente dalla banca da cui provengono. Inoltre anche i consulenti sono interessati alla solida piattaforma di investimento che Goldman Sachs può offrire loro», conclude la manager.

hm, ats