Sindacati Maillard: «Oggi non si lavora meno in Svizzera, si lavora in due»

hm, ats

1.5.2023 - 12:00

Maillard è impegnato in un braccio di ferro con l'Unione svizzera degli imprenditori.
Maillard è impegnato in un braccio di ferro con l'Unione svizzera degli imprenditori.
Keystone

Non è vero che in Svizzera oggigiorno si lavora meno di prima: per fare andare avanti una famiglia servono due stipendi. Lo afferma il presidente dell'Unione sindacale svizzera (USS) Pierre-Yves Maillard.

1.5.2023 - 12:00

Il sindacalista risponde così indirettamente all'Unione svizzera degli imprenditori (USI), che auspica un aumento del tempo di lavoro e nel contempo spinge affinché sia data maggiore importanza alla formazione professionale.

«Si definiscono liberali e vogliono controllare le scelte educative e lavorative di individui e famiglie», chiosa il 55enne in un'intervista pubblicata oggi dalla Tribune de Genève. «Non è vero che una volta si lavorava di più. Per famiglia, il volume di ore è aumentato in modo massiccio, dato che ora ci vogliono due stipendi per mantenerla. Quindi, ovviamente, se facciamo i conti per persona c'è un calo di qualche ora all'anno, ma nel complesso il lavoro occupa più spazio nella vita delle famiglie».

In Svizzera ci si lamenta dell'invecchiamento della popolazione, osserva il consigliere nazionale socialista vodese. «Ma come conciliare l'auspicio di fare lavorare entrambi i genitori a tempo pieno con il fatto di avere dei figli e di poterli crescere in buone condizioni? È necessario investire in servizi di assistenza all'infanzia di buona qualità. Tutto questo deve essere finanziato, mentre i padroni sono i primi a chiedere tagli alle tasse ogni volta che possono».

Servono salari migliori per chi intraprende un apprendistato

All'USI, che vuole puntare maggiormente sulla formazione professionale per evitare laureati disoccupati, Maillard risponde in modo categorico. «Statisticamente, più alto è il livello di istruzione, più basso è il tasso di disoccupazione e il rischio di esclusione sociale. E il reddito è migliore con una formazione lunga. Le persone lo sanno. Se si vuole che intraprendano un apprendistato hanno bisogno di condizioni salariali migliori, non di lezioni morali da parte dei datori di lavoro. L'USS chiede un salario minimo di 5000 franchi per i titolari di un attestato federale di capacità, cosa che oggi è ben lontana dall'essere raggiunta, soprattutto nelle professioni femminili».

Che dire – chiede l'intervistatore – dell'idea di ritardare il momento in cui si va in pensione? «Questa proposta è davvero scioccante», risponde l'ex docente di francese, storia e geografia alle scuole medie. «Aumentare l'età pensionabile significa dire ancora una volta che le persone non lavorano abbastanza. E, per esperienza personale, con i figli e un lavoro si può andare avanti solo grazie ai nonni, che possono sopperire alla mancanza di soluzioni di assistenza all'infanzia. I nonni forniscono l'equivalente di 8 miliardi di franchi di assistenza non retribuita. Aumentando l'età pensionabile si perdono decine di migliaia di queste ore di assistenza e si spingono le famiglie lavoratrici a lavorare di più a tempo parziale».

«Aprire i negozi più a lungo non porta più clienti»

L'ex consigliere di stato vodese (2004-2019) si esprime anche sul tema dell'apertura dei negozi. «Gli ambienti padronali tornano sistematicamente su questo aspetto, ma in 9 votazioni su 10 riguardanti l'estensione degli orari la popolazione dice no. Aprire i negozi più a lungo non porta un maggior numero di clienti: il portafoglio dei cittadini non diventa più grande. Vediamo anche che i lavori in cui scarseggia il personale sono quelli atipici, con orari irregolari che rendono difficile conciliare vita privata e professionale».

In Svizzera «c'è un vero problema di potere d'acquisto», prosegue Maillard. «Se esiste una 'tassa' che deve essere ridotta, questa è il premio della cassa malati, che dovrebbe essere limitato al 10% del reddito netto. Dobbiamo anche respingere la riforma della legge sulla previdenza professionale, che aumenterà i contributi e ridurrà le pensioni. Al contrario, se in futuro dovessimo contribuire un po' di più, questo dovrebbe rendere possibile una tredicesima rendita AVS», conclude il sindacalista.

hm, ats