Congiuntura OCSE corregge al ribasso Pil svizzero

ATS

4.11.2019 - 15:36

Il segretario generale dell'OCSE, José Angel Gurria.
Il segretario generale dell'OCSE, José Angel Gurria.
Source: KEYSTONE/LAURENT GILLIERON

Per l'anno in corso, il Pil svizzero dovrebbe crescere solo dello 0,8% invece dell'1% previsto in un primo momento dall'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE).

È quanto si legge nel rapporto pubblicato oggi dall'organizzazione con sede a Parigi sull'andamento economico nella Confederazione, in cui si spiega il peggioramento con l'aggravarsi delle tensioni commerciali e il rallentamento dell'economia europea.

Una ripresa dovrebbe verificarsi, sempre secondo gli esperti di Parigi, nel 2020. Per quell'anno, l'OCSE si attende una crescita dell'1,4%, inferiore tuttavia di 0,1 punti percentuali rispetto alle previsioni della stessa organizzazione.

Nel documento si enfatizza in particolare la mancanza di vitalità del commercio estero e degli investimenti. Questi fattori sfavorevoli sono però compensati da una bassa disoccupazione e da un forte consumo interno. L'aumento dei salari e un mercato del lavoro robusto dovrebbe sostenere i consumi.

Tuttavia, non mancano le incognite. Le «tensioni globali» sono uno dei principali rischi, assieme ai tassi negativi (misura difesa ancora di recente dal numero uno della Banca nazionale svizzera, Thomas Jordan, n.d.r).

Visto il contesto, l'OCSE raccomanda quindi alla Confederazione di allargare i cordoni della borsa per impostare l'inflazione su una «traiettoria ascendente». Questo obiettivo, che potrebbe essere raggiunto senza contravvenire al meccanismo del freno all'indebitamento, faciliterebbe la normalizzazione della politica monetaria e, di riflesso, un aumento graduale dei tassi di interesse.

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