Lo studio Sempre più difficile mantenere il tenore di vita abituale dopo la pensione

hm, ats

23.8.2023 - 19:01

Lo studio di Vermögenszentrum ha analizzato le differenze fra la situazione attuale e quella di 20 anni or sono, mostrando l'emergere di lacune previdenziali.
Lo studio di Vermögenszentrum ha analizzato le differenze fra la situazione attuale e quella di 20 anni or sono, mostrando l'emergere di lacune previdenziali.
Keystone

Sarà sempre più difficile mantenere il tenore di vita abituale dopo la pensione: lo dice uno studio della società di consulenza finanziaria Vermögenszentrum, che prospetta tempi bui non solo per le persone con un reddito elevato, bensì anche per la classe media.

Keystone-SDA, hm, ats

Nel 2022 la rendita annua di AVS e del terzo pilastro di un 65enne che guadagnava 100'000 franchi risultava essere pari al 53% dell'ultimo stipendio: nel 2022 la quota era ancora del 62%. Il divario sale per chi incassava 150'000 franchi (rispettivamente 44% ora, 58% due decenni or sono), mentre per chi aveva un reddito di 50'000 franchi nulla è cambiato: si è rimasti al 65%.

Secondo gli esperti di Vermögenszentrum lo scarto (prima e dopo la cessazione dell'attività professionale) si sta quindi allargando soprattutto per gli stipendi medi e alti. Coloro che non vogliono doversi limitare finanziariamente in età avanzata devono quindi rafforzare la propria previdenza il più presto possibile.

Questo perché le rendite stanno scendendo notevolmente. Un 55enne che nel 2002 guadagnava circa 120'000 franchi poteva aspettarsi circa 75'000 franchi all'anno da AVS e cassa pensione; oggi la stessa aspettativa è scesa a 59'000 franchi, cioè 16'000 franchi in meno all'anno (-21%).

Inoltre la maggior parte degli istituti di previdenza non compensa l'inflazione. «Ciò significa che con la vostra pensione potrete permettervi sempre meno», osservano gli specialisti di Vermögenszentrum.

L'impresa calcola anche – attraverso un sondaggio rappresentativo con relative cinque domande – un indice di fiducia, che misura il giudizio più o meno positivo sulla situazione finanziaria personale e sul sistema pensionistico nel complesso. L'indicatore si è attestato al 115%, in chiaro calo rispetto al 129% dell'anno scorso.

Questo vuol dire che i cittadini svizzeri sono meno ottimisti: un intervistato su tre sta peggio dal punto di vista finanziario e la maggioranza ritiene che in futuro le rendite AVS saranno meno sicure di quanto non lo siano oggi. Ma la preoccupazione maggiore concerne le casse pensioni: il 70% degli interpellati guarda con spirito critico alla sicurezza delle rendite pensionistiche future. Ciononostante l'87% degli intervistati ritiene di poter finanziare senza problemi il proprio pensionamento.