Analisi ZKB La Svizzera sfuggirà alla recessione grazie alla massiccia immigrazione

hm, ats

30.11.2022 - 10:00

La crescita della popolazione favorisce il Pil.
La crescita della popolazione favorisce il Pil.
Keystone

La Svizzera sfuggirà alla recessione grazie alla massiccia immigrazione che sta vivendo: lo affermano gli economisti di Zürcher Kantonalbank (ZKB), la banca cantonale di Zurigo.

Keystone-SDA, hm, ats

L'economia elvetica ha perso slancio negli ultimi mesi e le prospettive continuano a peggiorare, tra l'altro a causa della situazione energetica tesa e dell'aumento dell'inflazione, constata ZKB in un'analisi pubblicata oggi. Il rincaro galoppante nell'Ue e le politiche monetarie sempre più restrittive stanno avendo un forte effetto frenante all'estero e quindi anche sulle esportazioni svizzere.

Malgrado ciò la più grande banca cantonale non prevede una decrescita economica per la Confederazione: al contrario, nel 2023 viene pronosticata una progressione media del prodotto interno lordo (Pil) pari all'1%.

Anche per quanto riguarda la situazione energetica le prospettive vengono definite ottimistiche: «le condizioni strutturali dell'economia elvetica fanno sì che la Svizzera sia in grado di affrontare meglio la potenziale crisi dell'energia rispetto ai paesi vicini», scrivono gli specialisti di ZKB.

Immigrazione molto alta

Un'altra importante ragione della continua crescita viene vista nell'elevata immigrazione netta. Dall'autunno 2021, l'immigrazione mensile è aumentata in modo significativo, mentre l'emigrazione è rimasta costante.

Quest'anno la migrazione netta sarà probabilmente più alta di quanto non sia stata per anni e non ci sono segnali di un'inversione di tendenza nemmeno nel 2023. «Nonostante la pandemia, la migliore situazione economica rispetto ai paesi vicini ha aumentato ancora una volta la disponibilità a migrare per lavoro», constatano gli analisti.

Crescerà la disoccupazione, ma ...

La popolazione svizzera si trova così in forte aumento, a causa anche della guerra in Ucraina e dell'elevata richiesta di manodopera: fattori che sostengono i consumi privati.

Il numero di disoccupati aumenterà ancora leggermente nel 2023 a causa del difficile contesto economico: il tasso non salirà però oltre il 2,5%. Nel frattempo, la carenza di lavoratori qualificati rimarrà e un problema per molte aziende.

L'inflazione viene vista al 2,2%, mentre i corsi di euro e dollaro sono pronosticati a rispettivamente a 1,08 franchi e 0,95 franchi. A livello globale comunque «il rincaro è arrivato per restare», concludono gli esperti dell'istituto.