Il desiderio di trascorrere alcuni giorni al caldo per sfuggire all'inverno prevale finora sugli appelli a favore del clima dell'attivista Greta Thunberg.
Gli operatori turistici svizzeri, contattati dall'agenzia AWP, non hanno finora rilevato alcun effetto «Greta» sulle prenotazioni di coloro che intendono andare in vacanza spostandosi in aereo.
«L'uno o l'altro cliente può forse rinunciare a volare optando per il treno», ha affermato Karin Markwalder di Der Touristik Suisse di Kuoni. Tuttavia, ha aggiunto, benché le prenotazioni con Railtour, lo specialista dei viaggi in treno, stiano crescendo, non si nota un fuggi fuggi generale dall'aereo quale mezzo si trasporto.
In ogni caso, ha aggiunto, c'è stato un leggero aumento della compensazione di CO2 tramite Myclimate. Ora raggiungono circa il 12% di tutte le prenotazioni tramite agenzie di viaggio e su internet, ha spiegato.
Hotelplan Suisse ha sottolineato che nell'anno fiscale appena conclusosi, il 28% dei clienti delle agenzie di viaggio ha pagato una compensazione CO2 per il volo utilizzando Myclimate. L'anno scorso era stato solo il 25% dei viaggiatori a farlo. A detta di Daniel Bühlmann, responsabile operativo, questa tendenza al rialzo dovrebbe continuare.
Ciò vale però solo per i clienti che si rivolgono alle agenzie di viaggio. Per le prenotazioni online, solo l'1% dei clienti compensa le proprie emissioni, ha affermato ad AWP Nicole Pfammatter di Hotelplan: «Molti clienti dicono che compenseranno i loro voli, ma in effetti non lo fanno». Molti approfittano del fatto che la prenotazione online è anonima. «È diverso invece quando ci si siede di fronte a una persona in carne ed ossa negli uffici di un'agenzia di viaggio».
La pensa così anche Andreas Restle, direttore di ITS Coop Travel: «Consigliamo ai clienti di compensare le loro emissioni di CO2 con Myclimate. Tuttavia, non sempre alle parole seguono i fatti». Presso ITS Coop Travel non è ancora possibile fornire cifre sui clienti che compensano, ma in futuro verranno eseguite delle statistiche, ha promesso Restle.
Ad ogni modo, anche per Restle non si nota un calo delle prenotazioni dovuto all'«effetto Greta». Si tratta solo di uno dei numerosi fattori che influenzano i nostri affari, ha spiegato il manager.
Nemmeno presso Knecht Reisen è stato rilevato un «effetto Greta». È possibile che «l'uno o l'altro» cliente scelga di trascorrere le ferie in Svizzera. Ma tale scelta potrebbe essere condizionata principalmente dalle condizioni atmosferiche. «Non ho la sensazione che Greta abbia indotto i clienti a cambiare idea», ha aggiunto Marcel Bürgin della Knecht.
Sempre secondo Bürgin, le compensazioni sono cresciute presso le filiali, come Eurobus, dove la metà dei viaggiatori si fa convincere in tal senso. Ma per quanto riguarda le compensazioni online, al momento non si nota nulla.
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