Non ha sfondato Addio alla moneta vallesana Farinet

ATS

5.11.2019 - 09:45

Dopo due anni e mezzo di esistenza, il farinet, moneta locale vallesana, sarà ritirato dalla circolazione. La valuta potrà essere utilizzata fino al termine dell'anno, precisa in una nota odierna l'omonima associazione.

«Nonostante una buona fetta di popolazione abbia considerato l'idea come eccellente, un'idea da sola non basta a impattare in modo duraturo l'economia locale», scrive l'organizzazione le Farinet. Nella realtà dei fatti, la moneta vallesana ha trovato posto più tra i collezionisti che come oggetto di scambio.

I commerci dove il farinet circola sono già disposti a sostenere un'economia di prossimità, mentre gli altri, che l'associazione mirava a sensibilizzare su questa problematica, raramente hanno visto passare la moneta.

Inoltre, la concorrenza dei mezzi di pagamento elettronici si è dimostrata troppo forte. L'associazione è stata dissolta nel corso di un'assemblea generale tenutasi ieri. Un comitato di liquidazione è stato istituito: il suo compito è quello di chiudere il progetto senza danneggiare alcuna persona.

I possessori del farinet, che era prodotto in otto differenti tagli, potranno ancora usare questo metodo di pagamento anticonvenzionale negli esercizi partner fino al prossimo 31 dicembre. In seguito, i commercianti non accetteranno più la valuta e saranno rimborsati.

Le banconote che non saranno scambiate entro fine febbraio 2020, come quelle acquistate da collezionisti, non potranno più essere barattate. I fondi dell'associazione, che potrebbero elevarsi a qualche centinaia di migliaia di franchi, saranno conferiti a organizzazioni che perseguono obiettivi simili.

La moneta è ispirata al falsario Joseph-Samuel Farinet, nato nel 1845 in Val d'Aosta e ucciso nel 1880 in Vallese, trasformato nel 1932 in personaggio romantico dallo scrittore Charles-Ferdinand Ramuz. Anche un vigneto porta lo stesso nome.

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