Till (ora 21enne) è scomparso per sette anni. È tornato a casa solo di recente. Il suo caso ha fatto notizia in tutto il mondo.
Finora non era chiaro perché l'allora 15enne fosse scomparso da casa sua. Ora invece le ragioni le ha spiegate lui stesso: Till ne aveva abbastanza del bullismo, della paura e del gioco a nascondino.
«Ero vittima di bullismo perché ero troppo grasso», racconta alla Bild. Non ha mai parlato con i suoi genitori delle angherie subite a scuola.
Nel settembre 2017, l'adolescente è fuggito dalla Baviera per andare a trovare un amico a Emsland, in Bassa Sassonia. Ma invece di tornare a casa, si è rivolto all'ufficio di assistenza ai giovani, che non ha preso sul serio i suoi problemi.
«Ho detto loro che sarei tornato a casa solo quando il bullismo nella mia scuola fosse cessato». L'ufficio gli ha comprato solo un biglietto di ritorno.
Lavorare in nero e sempre nella paura
Ma Till faceva sul serio e decise di non tornare. A Düsseldorf, dove ha dovuto cambiare treno, è iniziata un'odissea durata quasi sette anni.
Prima Till ha vissuto alla stazione ferroviaria per una settimana, poi per strada. Ha incontrato due senzatetto con cui è diventato amico e insieme si sono mantenuti facendo lavori da magazzinieri. «Abbiamo vissuto in un magazzino abbandonato e condiviso quel poco che avevamo», racconta.
Un anno dopo hanno perso il lavoro e si sono trasferiti a Berlino in cerca di un'occupazione. Nella capitale hanno trovato lavoro in nero come manovali e hanno vissuto in una stanza alla periferia della città.
I genitori di Till non avevano idea di dove fosse, nonostante le ricerche della polizia. La madre descrive il momento difficile: «La gente parlava di noi e ci prendeva in giro. Non è stato un periodo facile».
Il ragazzo non voleva essere scoperto e viveva senza cellulare né assicurazione, sempre con la paura di essere trovato, soprattutto quando il suo caso veniva mostrato su «Aktenzeichen XY», trasmissione «gemella» dell'italiana «Chi l'ha visto?». «Quella era una taglia!», dice.
I genitori non sono arrabbiati
Nel giugno 2022, uno dei suoi amici è stato picchiato per non aver rivelato dove si trovava Till. Questo lo ha fatto riflettere e il 21 aprile 2024 ha finalmente deciso di tornare.
Utilizzando un telefono cellulare preso in prestito, ha inviato un messaggio al padre e il 5 maggio si è trovato finalmente davanti alla porta della casa dei suoi genitori.
Nonostante il lungo periodo di incertezza, i genitori di Till non sono arrabbiati con lui. Sua madre dice: «Non mi sono mai permessa di pensare che fosse morto. Il mio desiderio più grande era quello di poter stringere di nuovo tra le braccia il mio figlio più piccolo».