Bellezza e transizione Bellezza e transizione: la mostra «Manon» a Fotostiftung Schweiz

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16.2.2022 - 15:27

Manon, Dalla serie: La dame au crâne rasé, 1977/78
Manon, Dalla serie: La dame au crâne rasé, 1977/78
Keystone

Nel 2020 l'artista svizzera Manon ha festeggiato il suo 80esimo compleanno. La mostra «Manon – Una volta era 'La dame au crâne rasé'» alla Fotostiftung Schweiz di Winterthur (ZH), posticipata a causa della pandemia, aprirà sabato.

Keystone-SDA, zm, ats

Da decenni Manon affascina e disturba con le sue immagini e installazioni. È sceneggiatrice, scenografa, regista, attrice e fotografa. Il suo lavoro fotografico è «una danza circolare di bellezza e transitorietà, a partire da 'La dame au crâne rasé', la leggendaria serie del 1977/78», scrive la Fotostiftung Schweiz nella cartella stampa dedicata alla nuova mostra.

Dal 1982, una raccolta di stampe tratte da questa serie fa parte della collezione della Fotostiftung. Si tratta della prima opera fotografica dell'artista ad aver attirato l'attenzione internazionale. «Manon mette in discussione i concetti di femminilità e usa la fotografia sia come specchio della sua ricerca di identità sia come un'opportunità per tessere una storia fatta di singole immagini, lasciando molto spazio all'interpretazione», prosegue la nota. Anche i suoi ulteriori lavori si basano sull'esame dei ruoli sociali e dei progetti di vita.

La mostra alla Fotostiftung Schweiz fa parte di una joint venture tra tre case d'esposizione per celebrare il lavoro di Manon nel 2020. La mostra alla Kunsthaus Zofingen, la cui apertura è stata accompagnata dalla pubblicazione del libro «Manon», si è chiusa prima della prima ondata della pandemia. La mostra personale al Centre culturel suisse di Parigi ha dovuto essere rimandata, ma ha potuto svolgersi nel 2021. Ora la Fotostiftung Schweiz può finalmente completare lo spaccato del lavoro di Manon.

Giocare con i generi

Manon è nata a Berna nel 1940. Negli anni '70, fece scalpore a Zurigo con le sue prime installazioni e performance. Con il suo «Boudoir di color salmone» (Lachsfarbenen Boudoir), ha messo al centro la sua camera da letto e la sua femminilità.

Ha eliminato il cliché della donna come sesso debole: boa di piume, tacchi a spillo, trucco e molto velluto e seta installati come armi con cui ha soggiogato il mondo maschile. Il pubblico a quel tempo era rimasto scioccato. Tuttavia, Manon continuò a rompere i tabù e a mettersi in mostra: nel 1977 si fece rasare la testa e fuggì a Parigi.

Divenne presto nota a livello internazionale con ambienti e performance dal vivo inquietanti come «Sentimental Journey» ad Amsterdam nel 1979, dove chiusa in una gabbia per tre ore, ricevette un visitatore ogni tre minuti.

Le serie di fotografie inscenate come «Ball der Einsamkeiten» (1980) o il progetto a lungo termine «Hotel Dolores» (2008-2011) rimangono ad oggi una forma essenziale di espressione. Manon scivola in una grande varietà di ruoli e mette in discussione le immagini comuni di femminilità ed erotismo attraverso una messa in scena precisa.

La Fotostiftung Schweiz mostra oltre a «La dame au crâne rasé» o il lascivo travestimento «Einst war sie Miss Rimini» (Una volta era Miss Rimini) anche una selezione da «Die graue Wand oder 36 schlaflose Nächte» (Il muro grigio o 36 notti insonni) nonché una reinterpretazione su larga scala di «Elektrokardiogramm 303/304» (Elettrocardiogramma 303/304).

L'esposizione fotografica, che comprende numerose altre opere, è completata da oggetti e interventi come l'annuncio tratto da «Die gesammelten Ängste» (Le paure raccolte) e il documentario della SRF «Manon – Glamour und Rebellion» di Lekha Sarkar.

https://www.fotostiftung.ch/it/