Giustizia Corruzione: il MPC condanna l'azienda vodese SICPA

mh, ats

27.4.2023 - 19:11

SICPA, azienda vodese specializzata negli inchiostri di sicurezza, è stata condannata con decreto d'accusa al pagamento di 81 milioni di franchi per responsabilità penale in rapporto ad atti di corruzione. 

Il logo e la sede della SICPA fotografati il26 ottobre 2014 a Prilly, nel canton Vaud.
Il logo e la sede della SICPA fotografati il26 ottobre 2014 a Prilly, nel canton Vaud.
KEYSTONE

Keystone-SDA, mh, ats

Nei confronti di un ex responsabile delle vendite è stata decisa una pena detentiva di 170 giorni con la condizionale, si legge in una nota odierna del Ministero pubblico della Confederazione (MPC).

A causa di lacune organizzative – soprattutto nella governance, nella gestione dei rischi e della conformità – i dipendenti dell'azienda hanno potuto versare tangenti a pubblici ufficiali in relazione ad affari condotti in Brasile, Colombia e Venezuela.

L'ex responsabile delle vendite condannato ha in particolare corrotto pubblici ufficiali di alto rango in questi ultimi due paesi tra il 2009 e il 2011.

Il procedimento nei suoi confronti per titolo di appropriazione indebita e riciclaggio di denaro è per contro stato abbandonato, in quanto non si sono corroborati indizi di reato tali da giustificare la promozione dell'accusa, precisa il MPC.

Analoga sorte per il procedimento nei confronti del CEO e azionista di maggioranza di SICPA. Il MPC obbliga tuttavia quest'ultimo ad assumere parte delle spese procedurali e non assegna un'indennità.

La SICPA e il suo collaboratore non si sono opposti al decreto d'accusa. In una nota diffusa nel pomeriggio, la società afferma di averlo accettato per porre fine all'incertezza in cui questa procedura ha posto l'azienda.

Ricorda inoltre che non era a conoscenza degli atti commessi all'epoca e che ha sanzionato i responsabili quando è venuta a saperlo.

SICPA contesta comunque le fondamenta su cui poggia la decisione dell'MPC, vista l'assenza di sanzioni penali nei Paesi interessati. Dichiara infine di aver effettuato una ristrutturazione completa del sistema di gestione dei rischi per prevenire eventuali violazioni.

Dovrà pertanto pagare una multa di 1 milione di franchi e un risarcimento di 80 milioni.