Scienza Dalle balene un aiuto contro il cambiamento climatico

SDA

16.12.2022 - 21:05

Preservare le balene può rivelarsi utile anche nella lotta al cambiamento climatico (immagine illustrativa/foto d'archivio).
Preservare le balene può rivelarsi utile anche nella lotta al cambiamento climatico (immagine illustrativa/foto d'archivio).
KEYSTONE

Preservare le balene può rivelarsi utile anche nella lotta al cambiamento climatico: questi animali marini, enormi e longevi, possono infatti contribuire alla riduzione dell'anidride carbonica (CO2) atmosferica sequestrando grandi quantità di carbonio sul fondo del mare.

A rivalutare il loro ruolo è uno studio pubblicato sulla rivista «Trends in Ecology and Evolution» da un gruppo internazionale di esperti guidato dalla biologa Heidi Pearson dell'Università dell'Alaska sudorientale.

Le balene possono pesare fino a 150 tonnellate e vivere più di 100 anni. Come tutti gli esseri viventi, la loro biomassa è composta in gran parte da carbonio: per questo motivo costituiscono una delle più grandi riserve viventi di carbonio nell'oceano pelagico, parte del sistema marino che è responsabile dello stoccaggio del 22% del carbonio totale della Terra.

«Per dimensioni e longevità, le balene esercitano un forte effetto sul ciclo del carbonio sequestrandolo in modo più efficiente di quanto non facciano gli animali più piccoli, ingerendo grandi quantità di prede e producendo grandi volumi di prodotti di scarto», spiegano i ricercatori.

Possono influenzare il ciclo del carbonio su scala oceanica

«Considerando che le balene compiono alcune delle migrazioni più lunghe del pianeta, possono influenzare le dinamiche dei nutrienti e il ciclo del carbonio su scala oceanica».

Le balene consumano ogni giorno fino al 4% del loro peso corporeo in krill e plancton fotosintetico. Alla fine del processo digestivo producono escrementi ricchi di importanti nutrienti che aiutano il krill e il plancton a prosperare, favorendo l'aumento della fotosintesi e l'accumulo di carbonio proveniente dall'atmosfera. Dopo la morte, la loro carcassa si deposita sul fondale e durante la decomposizione rilascia carbonio nelle profondità.