«Mai visto nulla di simile»Oceano Indiano: scoperto un nuovo imponente vulcano sottomarino
tafi
1.6.2019
Nel giro di sei mesi, un nuovo vulcano gigante è sorto nell'oceano Indiano, al largo delle coste africane: il monte ha già raggiunto gli 800 metri di altezza.
In realtà, il vulcano in questione è ancora un neonato. Eppure, la sua altezza di 800 metri e il diametro di cinque chilometri lo rendono già imponente: alcuni ricercatori francesi hanno scoperto al largo delle isole comoriane di Mayotte - tra Madagascar e Mozambico, nell'oceano Indiano - un nuovo vulcano sottomarino, che soltanto sei mesi fa non esisteva ancora. Esso ha assunto dimensioni gigantesche, come riportato dalla rivista scientifica «Science».
«Non abbiamo mai visto una cosa simile», ha affermato Nathalie Feuillet, dell'Istituto di fisica del globo di Parigi. La ricercatrice dirige una spedizione della nave-laboratorio Marion Dufresne, che studia l'attività sismica nell'arcipelago delle Comore, in notevole aumento dalla metà del 2018.
🧐 Un nouveau #volcan actif découvert à l’est de #Mayotte ! 🌋 800 m de haut, plus de 4km de diamètre, localisé à environ 50 km des côtes de l’île, sa découverte permet de mieux comprendre les essaims de séismes enregistrés depuis 1 an dans la zone. ➡️ https://t.co/xIzdF2Ld4hpic.twitter.com/HQK9kRTS7J
Gli abitanti dell'arcipelago francese di Mayotte avvertivano da parecchi mesi piccole scosse telluriche, quasi ogni giorno. Nessuno ne conosceva tuttavia la causa e i sismologi di tutto il mondo si trovavano di fronte ad un mistero. Dal momento che la popolazione era in allarme e non riusciva più a dormire, Nathalie Feuillet e la sua squadra di ricercatori si sono recati sul posto nello scorso mese di febbraio, al fine di analizzare il fenomeno.
E la scoperta fatta dagli studiosi è incredibile: si tratta della più grande eruzione vulcanica sottomarina mai registrata. Il fenomeno potrebbe spiegare anche uno strano evento sismico registrato nel novembre del 2018 al largo delle stesse isole comoriane.
Another amazing view, in section, of the newly discovered active #volcano 50km offshore #Mayotte Topography of the volcanic edifice and the rising fluid column above it are clearly imaged. Fluid column is ~2km high but do not reach the surface. pic.twitter.com/YLlCJkIFvp
Un rombo sismico aveva fatto il giro del mondo, senza però che gli scienziati fossero in grado di comprenderne l'origine. Secondo «Science», tale rumore rappresentava probabilmente il primo «vagito» del vulcano sottomarino, che in seguito ha raggiunto una massa imponente e che è situato a circa 50 chilometri dalla costa orientale della Mayotte, a tre chilometri di profondità.
Benché ormai sappiano cosa si nasconde dietro lo sciame sismico, gli abitanti della Mayotte non riescono ancora a dormire serenamente. Al contrario: l'attività tellurica continua. Anche se il vulcano è verosimilmente troppo profondo per poter scatenare uno tsunami pericoloso sulla terraferma, i ricercatori sono preoccupati dall'avvicinamento dei terremoti alle isole. Ciò potrebbe provocare uno smottamento sottomarino al di sotto di esse. E tale fenomeno, secondo gli esperti, potrebbe effettivamente provocare uno tsunami.
Assolutamente da non imitare! Il britannico Christopher Horsley (26 anni) è sceso a corda doppia nel cratere di tre vulcani attivi su un’isola del Pacifico meridionale.
Immagine: Dukas
La calma prima del tumulto del cratere...
Immagine: Dukas
Qualche metro più in là, la lava in ebollizione è già minacciosa.
Immagine: Dukas
Ci vuole una certa dose di audacia – o pulsione suicida – per infilarsi in questa gola infernale, dove la temperatura raggiunge i 700 °C.
Immagine: Dukas
Christopher Horsley e la sua equipe avevano impiantato il loro accampamento sul bordo del cratere.
Immagine: Dukas
Una volta giunto sul posto, Christopher Horsley ha cominciato a sondare ciò che lo attendeva.
Immagine: Dukas
Di fronte a quello che ha visto, la maggior parte delle persone avrebbero immediatamente fatto marcia indietro.
Immagine: Dukas
Ma non Christopher Horsley, che ha afferrato il suo equipaggiamento.
Immagine: Dukas
Per scendere, Christopher Horsley ha comunque indossato il casco, gli occhiali protettivi e la maschera respiratoria.
Immagine: Dukas
Ha poi effettuato la discesa insieme a un collega.
La faglia che taglia il sud ovest del Kenya dal mese scorso misura fino a 20 metri di larghezza, 15 metri di profondità, su circa sette chilometri di lunghezza.
Immagine: Getty Images
Quest'enorme crepaccio ha distrutto diverse case, oltre che un'autostrada.
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Tuttavia, per il momento, non è stata ancora determinata la causa esatta del fenomeno.
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I media ipotizzano che questa fessura sia il segno evidente di una deriva delle placche tettoniche.
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Dopotutto, la valle del gran rift si sta separando da una massa terrestre che potrebbe divenire un continente a parte da qui a circa 50 milioni di anni.
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Diversi sismologi e geologi, tuttavia, sostengono tutta un'altra spiegazione. Dopotutto, questa faglia non somiglia alle fenditure apparse in altri casi.
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Nel «Guardian», il sismologo Stephen Hicks dell'Università di Southampton spiega che importanti precipitazioni hanno probabilmente causato un'erosione estrema dei suoli.
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L'acqua ha allora probabilmente trascinato strati profondi di ceneri vulcaniche instabili.
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Abbiamo già osservato fenomeni simili qui e in altre regioni del mondo.
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Anche se questa faglia è probabilmente meno pericolosa di quanto non lo si dica, essa resta non meno spettacolare!
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