Vaticano È morto il Papa emerito Joseph Ratzinger

SDA / Red

31.12.2022

Benedetto XVI, primo Papa emerito dopo la sua storica rinuncia al pontificato del febbraio 2013, ha terminato stamane il suo viaggio terreno.

SDA / Red

31.12.2022

«Con dolore informo che il Papa emerito, Benedetto XVI, è deceduto oggi alle ore 9.34, nel Monastero Mater Ecclesiae in Vaticano», ha riferito il direttore della Sala stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, annunciando anche che dalla mattina di lunedì 2 gennaio, il corpo di Joseph Ratzinger sarà nella Basilica di San Pietro in Vaticano per il saluto dei fedeli.

E mentre la notizia faceva immediatamente il giro del mondo, messaggi e testimonianze di cordoglio sono cominciate ad arrivare da ogni continente.

In numerose chiese svizzere le campane hanno suonato questo pomeriggio in onore del Papa emerito. Lo si legge sul sito cattolico cath.ch. La diocesi di Basilea ha dal canto suo confermato l'omaggio, annunciando anche preghiere per Ratzinger. Le campane hanno suonato alle ore 15:00.

Giovedì i funerali

Nella sala stampa vaticana, che è andata subito riempiendosi di cronisti, fotografi e troupe televisive di tutto il mondo, a mezzogiorno Bruni ha tenuto uno stringato briefing, spiegando che i funerali di Benedetto XVI saranno celebrati giovedì 5 gennaio, alle 9.30, in Piazza San Pietro e saranno presieduti da papa Francesco.

«Assecondando il desiderio del Papa emerito, i suoi funerali si svolgeranno nel segno della semplicità. Saranno solenni ma sobri», ha affermato il portavoce vaticano.

«La richiesta esplicita da parte del Papa emerito è che tutto fosse all'insegna della semplicità, per quanto riguarda i funerali, i riti, i gesti di questo tempo di dolore», ha aggiunto.

Preoccupazione per la sua salute da giorni

Si concludono così i giorni di forte apprensione per le aggravate condizioni del Pontefice, iniziati mercoledì scorso quando al termine dell'udienza generale in Sala Nervi papa Francesco ha sollecitato ai fedeli una «preghiera speciale» per il suo predecessore, «molto ammalato», «chiedendo al Signore che lo consoli, che lo sostenga in questa testimonianza di amore alla Chiesa, fino alla fine».

Nello stesso pomeriggio di mercoledì scorso, sempre nel Monastero Mater Ecclesia e alla presenza delle ‹memores domini› che curano la casa, Ratzinger ha ricevuto l'unzione degli infermi, ha riferito oggi Matteo Bruni.

Ieri pomeriggio, in preghiera per il Papa emerito, la diocesi di Roma aveva promosso una messa nella Basilica di San Giovanni in Laterano, presieduta dal cardinale vicario Angelo De Donatis.

I riti dei prossimi giorni

E anche oggi, dopo che è cominciata la notizia della morte, momenti di preghiera e di cordoglio sono iniziati nelle parrocchie e nelle diocesi.

Intanto in Vaticano cominciano i preparativi per i riti dei prossimi giorni che, pur nella «semplicità» chiesta da Benedetto XVI, prevederanno i momenti pubblici nella Basilica e nella Piazza e anche l'arrivo di delegazioni straniere per le esequie.

L'ultima apparizione pubblica

Nell'ultima foto pubblica appare sorridente: è il primo dicembre e Benedetto XVI sta ricevendo il biblista francese padre Michel Fédou e il giurista ebreo, il professor Joseph Weiler, appena insigniti del Premio Ratzinger.

Con loro ci sono il presidente della Fondazione Ratzinger, padre Federico Lombardi, e monsignor Georg Gaenswein, il segretario di una vita. La Fondazione, postando la foto sui social, aveva fatto sapere che i due accademici avevano potuto conversare con Benedetto XVI e illustrargli il proprio lavoro.

Benedetto è seduto, e veste il suo abito bianco che ha scelto di mantenere anche da Papa emerito. Non è una stanza di ospedale: l'unico particolare che lascia intendere che la sua condizione di salute deve essere strettamente monitorata è una specie di orologio nero che porta al polso, un dispositivo di telesoccorso in grado di velocizzare le operazioni di aiuti in caso di malore o di caduta.

Il progressivo indebolimento

Da quella data non si registrano più incontri pubblici. Benedetto già fragile comincia ad indebolirsi sempre più e sono diverse le persone vicine al monastero Mater Ecclesiae a sussurrare che «potrebbe essere il suo ultimo Natale».

Si stringe dunque attorno all'anziano Papa emerito la sua ‹famiglia› che lo accudisce da sempre: le ‹memores›, le consacrate laiche di Comunione e Liberazione, fra Eligio, il medico Patrizio Polisca. E soprattutto monsignor Georg Gaenswein, il fidato segretario di una vita.

Nei corridoi vaticani è trapelata qualche polemica per il fatto che al momento dell'aggravamento delle condizioni dell'anziano Papa emerito, il 28 dicembre, Gaenswein si trovasse in Baviera. È rientrato nel giro di poche ore.

D'altronde in Vaticano erano in tanti fuori Roma. Tra le celebrazioni del Natale e quelle della fine e inizio dell'anno nuovo, quei giorni (dal 27-28 dicembre fino ad oggi) sono sempre state per chi lavora in Curia l'unica ‹finestra› per avere qualche giorno da trascorrere nelle famiglie di origine.

Le ultime ore

Le ultime ore di Benedetto sono nella sua stanza al primo piano del monastero. Trapela che alla fine abbia rifiutato un ricovero in ospedale. Una circostanza verosimile perché fino all'ultimo sembra aver mantenuto la sua lucidità e soprattutto la sua serenità.

E per questo continua a pregare perché anche se alla morte «bisogna prepararsi» come aveva confidato nel 2016 al biografo Peter Seewald, comunque è un passaggio che fa paura. «Per certi versi sì», aveva ammesso rispondendo al giornalista tedesco che glielo chiedeva. Bisogna «accettare la finitezza di questa vita e mettersi in cammino per giungere al cospetto di Dio». Lo ha fatto pregando e concelebrando la messa con una stola che amorevolmente gli è stata appoggiata sulle spalle.

Il testamento

«Rimanete saldi nella fede! Non lasciatevi confondere!... Gesù Cristo è veramente la via, la verità e la vita – e la Chiesa, con tutte le sue insufficienze, è veramente il Suo corpo.»

Questo è uno dei lasciti spirituali che il Papa emerito Benedetto XVI affida ai fedeli nel suo testamento, che viene pubblicato nel libro ‹Nient'altro che la verità› scritto dall'Arcivescovo Georg Gänswein, suo segretario particolare, con Saverio Gaeta, per le edizioni Piemme e in uscita agli inizi di gennaio. E' quanto apprende in anteprima l'agenzia italiana ANSA.

Il testamento spirituale è stato scritto da Joseph Ratzinger nell'estate del 2006 e non è mai stato cambiato. È un testo snello scritto in tedesco (poco più di quattromila battute). Parallelamente Joseph Ratzinger ha lasciato anche un testamento materiale.

Tutto è nelle mani del segretario mons Georg Gaenswein. Il testamento spirituale è un testo di fede nel quale ringrazia e cita anche i suoi affetti e la sua Baviera.

Le reazioni

Il presidente della Confederazione Ignazio Cassis, in un tweet, ha elogiato il Pontefice emerito deceduto. «Papa Benedetto XVI ha saputo unire grande spessore intellettuale e modestia, operando sempre per il bene dell'umanità. Requiescat in pace», scrive il ticinese.

«Benedetto XVI è stato un gigante della fede e della ragione». Lo ha dichiarato la presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni. «Un uomo innamorato del Signore che ha messo la sua vita al servizio della Chiesa universale e ha parlato, e continuerà a parlare, al cuore e alla mente degli uomini con la profondità spirituale, culturale e intellettuale del suo Magistero. Un cristiano, un pastore, un teologo: un grande della storia che la storia non dimenticherà», ha aggiunto.

Il mondo perde «una figura eccezionale» della Chiesa cattolica: lo ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz commentando la scomparsa. «Come Papa ‹tedesco›, Benedetto XVI è stato un leader ecclesiastico speciale per molti, non solo in questo Paese. Il mondo perde una figura formativa della Chiesa cattolica, una personalità combattiva e un intelligente teologo. Il mio pensiero va a Papa Francesco», ha scritto poi su Twitter.

«Ha lavorato per un mondo più fraterno»

Anche il presidente francese Emmanuel Macron ha reso omaggio a Benedetto XVI, lodando gli sforzi dell'ex Papa per un «mondo più fraterno». «I miei pensieri sono con i cattolici di Francia e del mondo, in lutto per la partenza di Sua Santità Benedetto XVI, che ha lavorato con anima e intelligenza per un mondo più fraterno», ha twittato il capo di Stato.

Il premier britannico, Rishi Sunak, si è detto oggi «addolorato» per la morte del «grande teologo» Benedetto XVI.

Il presidente russo Vladimir Putin ha reso omaggio oggi alla memoria di Benedetto XVI, definendolo un «difensore dei valori cristiani tradizionali»: lo ha reso noto il Cremlino.

Il commento di Alain de Raemy

L'Amministratore apostolico della Diocesi di Lugano, Alain de Raemy, si unisce al cordoglio per la scomparsa del Papa emerito Benedetto XVI. «Ho appreso con profonda tristezza della morte del nostro caro Papa emerito Benedetto», ha dichiarato.

«Oggi, per Lui, si compie il Suo più grande desiderio: conoscere e vivere personalmente e in pienezza l’Amore di Dio» scrive ancora de Raemy.

«Ritengo che sia stato per noi un esempio di autentica umiltà, di fine intelligenza e di grande bontà nel servire con assoluta dedizione la vigna del Signore. Ora, in quanto successore di Pietro, la sua missione di sostegno alla Chiesa continua anche in Cielo».