Clima Extinction Rebellion: «Denunce pretestuose» contro la protesta ambientalista

SDA

10.12.2023 - 13:56

Gli attivisti per il clima di Extinction Rebellion si arrampicano al Ponte di Rialto a Venezia, nel nord Italia, con uno striscione che recita: «Cop 28: mentre il governo parla noi appesi a un filo» dopo aver tinto l'acqua del Canal Grande in verde, sabato 9 dicembre 2023.
Gli attivisti per il clima di Extinction Rebellion si arrampicano al Ponte di Rialto a Venezia, nel nord Italia, con uno striscione che recita: «Cop 28: mentre il governo parla noi appesi a un filo» dopo aver tinto l'acqua del Canal Grande in verde, sabato 9 dicembre 2023.
KEYSTONE/Extinction Rebellion via AP

Dopo l'azione di ieri di Extinction Rebellion, in cui sono state tinte di verde le acque del Canal Grande e di altri fiumi e canali italiani, 28 persone sono state portate in Questura, a Venezia, e rilasciate dopo 6 ore.

Sono state tutte denunciate per manifestazione non preavvisata, interruzione di pubblico servizio, sversamento di sostanze pericolose n concorso. A cinque di loro è stato rilasciato un foglio di via obbligatorio di 4 anni e a 3 persone un Daspo urbano di 48 ore. Sequestrati tutti i materiali, comprese anche alcune macchine fotografiche.

«Denunce completamente pretestuose, che non hanno nessun legame con i fatti realmente commessi. Denunce notificate indiscriminatamente a tutte le persone identificate», riporta Extinction Rebellion . Tra le persone portate in questura vi era infatti anche un turista, che si trovava a Venezia per due giorni, e quattro persone dell'ufficio stampa, compresi i fotografi e videomaker.

Ad eccezione del turista (graziato nonostante le 6 ore di fermo in questura), tutte le altre persone, viene spiegato in una nota, sono state denunciate per tutti e quattro i capi d'accusa. Anche chi dava volantini o, appunto, faceva foto e video.

Il fatto più grave, tuttavia, è che cinque persone siano state espulse da Venezia per 4 anni, nonostante alcune di loro siano studentesse alla Ca' Foscari di Venezia. Si tratta infatti di una applicazione illegittima di un provvedimento pensato per reati di mafia e che, secondo la legge stessa, non può essere notificata a chi ha un legame con la città.

«Un pericolo per la sicurezza e l'ordine pubblico»

«Il Questore di Venezia – in linea con il sindaco Brugnaro e il ministro delle Infrastrutture Salvini – ha quindi deciso arbitrariamente che alcune persone che hanno semplicemente partecipato ad una manifestazione siano colpevoli di reati gravissimi – accusano gli organizzatori – che le renderebbe "persone pericolose" e per questo debbano essere allontanate dalla città per quattro anni, il massimo possibile, violando il loro diritto costituzionale alla manifestazione del pensiero» commenta ancora Extinction Rebellion.

Negli ultimi mesi, in Italia, le persone che scendono in strada per denunciare l'incapacità dei governi mondiali e del governo italiano nell'affrontare la crisi climatica vengono definite, dalle questure delle città, «un pericolo per la sicurezza e l'ordine pubblico», e per questo vengono sistematicamente espulsi dalle città senza ormai aspettare più nemmeno i processi.

«Giorno dopo giorno, le Questure di tutta Italia notificano denunce pretestuose per reati non commessi, costruendo una narrazione – continuano – che definisce chi aderisce ai movimenti climatici come ecoterrorista, ecovandalo e criminale» denuncia Margherita, una delle persone espulse da Venezia.

Denunce che vengono puntualmente non perseguite dai magistrati o per le quali viene chiesta l'archiviazione, «ma che sono un chiaro tentativo di spaventare, intimidire e isolare che esprime dissenso» concludono.