Geologia Sismi tra Turchia e Siria, i morti sono più di 2.000

SDA / Red

6.2.2023

Una scossa di terremoto di magnitudo 7.8 è stata registrata alle 4:17 ora locale (le 2:17 in Svizzera) nel sud della Turchia, non lontano dal confine con la Siria. Tragico il bilancio, con migliaia di morti e di feriti in entrambi i Paesi. Per ora il DFAE non ha notizie di vittime svizzere.

SDA / Red

6.2.2023

Le cifre dei bilanci oscillano a seconda delle fonti, ma tutte si aggirano sopra i 1.500 per i morti in Turchia e gli 810 in Siria. La RSI riporta 1.531 decessi in Turchia e 918 in Siria, la BBC rispettivamente 1.500 e 810, la CNN 1.541 e 820.

Le cifre riguardanti i feriti oscillano ancora di più: la RSI parla di almeno 7.634 persone in Turchia e oltre 1.280 in Siria, la BBC di 5.300 in Turchia e più di 2.000 in Siria e la CNN di ben 9.733 in Turchia.

Migliaia di edifici, compresi importanti monumenti storici, sono stati completamente distrutti.

Le vittime sono destinate ad aumentare, siccome lo United States Geological Survey, (Usgs), l'istituto geologico statunitense, assegna al sisma di domenica notte il rischio ‹rosso›, gli attribuisce infatti un 47% di probabilità che il numero di morti sarà compreso tra 1.000 e 10.000.

Quali zone di Turchia e Siria sono state colpite?

Le province turche interessate sono Adana, Malatya, Gaziantep, Diyarbakir, Hatay, Adiyaman, Osmaniye, Sanliurfa e Kahramanmaras.

Nel nord della Siria sono state colpite, oltre alle zone sul confine turco, anche le città di Aleppo, Latakya, Tartus e Hama.

Nessuna informazione su vittime svizzere

Il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) non dispone attualmente di informazioni su possibili vittime svizzere del terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria. Lo ha indicato lo stesso DFAE a Keystone-ATS.

Il dipartimento di Ignazio Cassis si sta adoperando per avere informazioni più precise: le rappresentanze svizzere ad Ankara e Istanbul sono in contatto con le autorità locali. Il DFAE invita i cittadini svizzeri presenti in loco a seguire le istruzioni delle autorità.

Ci sono state più scosse

Il terremoto principale è avvenuto alle 4:17 del mattino (le 2:17 ora svizzera) e ha colto la gente nel sonno. Ha avuto il suo epicentro nei pressi di Gaziantep, città del sud est della Turchia a una cinquantina di chilometri dal confine siriano.

Secondo i dati dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) italiano e del Usgs, il sisma ha avuto ipocentro a circa 25 km di profondità ed epicentro nella provincia di Gaziantep.

La scossa è stata seguita pochi minuti dopo da tre le forti repliche. L'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha registrato le tre scosse alle 2:28, 2:36 e 2:58 ora svizzera con magnitudo rispettivamente 5.6 (rivista al ribasso da 6.7), 5.2 e 5.

Al sisma principale è seguito un altro molto forte in mattinata – alle 11:24 ora svizzera, di magnitudo 7.5.

Almeno 120 scosse di assestamento si sono verificate dopo il potente terremoto, secondo un aggiornamento dell'Agenzia turca per la gestione dei disastri e delle emergenze (Afad). Secondo l'Usgs, che riporta solo le scosse di assestamento più significative che vengono effettivamente avvertite da coloro che si trovano nella zona del terremoto, sono state almeno 43 quelle di magnitudo 4.3 o superiore. Tre delle scosse di assestamento hanno misurato 6.0 o più.

Gli epicentri delle scosse di lunedì mattina presto si situano vicino alla città di Gaziantep, non lontano dal confine con la Siria.
Gli epicentri delle scosse di lunedì mattina presto si situano vicino alla città di Gaziantep, non lontano dal confine con la Siria.
KEYSTONE/AP Graphics

Berna invia la Catena svizzera di salvataggio

Il terremoto, definito dal presidente turco «il più grande disastro nel Paese dal 1939», ha visto la mobilitazione della comunità internazionale.

La Confederazione sta preparando l'invio della Catena svizzera di salvataggio nelle zone dal terremoto in Turchia. Berna in questo modo risponde all'appello lanciato dalle autorità turche.

«La Svizzera è in azione», ha twittato il presidente della Confederazione Ignazio Cassis.

Il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) ha detto a Keystone-ATS di prevedere l'invio di un'ottantina di specialisti. La partenza è prevista per lunedì sera. Dal canto suo, la Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) sta studiando la possibilità di offrire aiuto anche alla Siria, attraverso i suoi uffici nella regione.

La Catena svizzera di salvataggio, si legge sul portale del DFAE dedicato alla cooperazione internazionale, «è l'elemento d'intervento immediato soprattutto in caso di terremoto all'estero per il salvataggio delle vittime imprigionate sotto le macerie».

L'organico al completo comprende 78 persone (generalisti ed altri specialisti, conducenti di cani, soccorritori e medici d'urgenza), 8 cani da catastrofe e 17 tonnellate di materiale. In base alla situazione è possibile impiegare anche solo alcuni moduli.

Soccorsi anche dalle altre nazioni

«L'Italia è vicina ed è pronta a mettere a disposizione la Protezione Civile», annuncia il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani. «L'UE è pronta ad aiutare», ha annunciato in un tweet l'Alto Rappresentante per la Politica Estera Josep Borrell, e più tardi ha aggiunto che «l'UE ha mobilitato dei team di ricerca e soccorso per la Turchia ed è pronta ad assistere le vittime in Siria».  

Sostegno è stato annunciato anche dal premier britannico Rishi Sunak, dal presidente francese Emmanuel Macron e dal cancelliere tedesco Olaf Scholz mentre Madrid ha attivato l'unità militare di emergenza e il trasporto aereo urgente per dare sostegno alle ricerche. La Casa Bianca, intanto, ha reso noto che gli Usa sono «pronti a fornire tutta l'assistenza necessaria».

E anche il presidente russo Vladimir Putin promette assistenza ai due paesi colpiti. La Russia ha inviato in Turchia due aerei con 100 soccorritori per aiutare le autorità turche nelle operazioni di salvataggio in corso in seguito al terremoto di magnitudo 7.8 che ha colpito il sud est del Paese e il nord della Siria. Lo rende noto Anadolu.

Dall'Azerbaigian è già stata inviata una squadra di 370 persone per aiutare nei soccorsi. 

Da quando non si aveva un disastro simile nel Paese?

Il precedente grande disastro in Turchia risale a 84 anni fa, quando un terremoto colpì Erzincan, provocando la morte di circa 33'000 persone. Nel 1999 il Paese fu colpito a İzmit da un altro violento sisma – di magnitudo 7.6 – che uccise più di 17'000 persone.

In passato, scosse di magnitudo di circa 7,0 Richter hanno completamente devastato la città di Aleppo in Siria nel 1138 e nel 1822. Quest'ultimo sisma fece decine di migliaia di morti.

Scosse registrate anche in Svizzera

Il forte terremoto è stato sentito anche in Svizzera. Le prime onde sismiche hanno raggiunto la stazione di misurazione di Zurigo circa sei minuti dopo la scossa, ha annunciato oggi il Servizio sismologico svizzero (SED) del Politecnico di Zurigo.

La scossa si è verificata alle 02:17 ora svizzera vicino alla città di Gaziantep, a circa 40 chilometri dal confine siriano. Il terremoto ha avuto una magnitudo di 7,8, seguita undici minuti dopo da una scossa di assestamento di magnitudo 6,7, circa 30 chilometri a nord del primo epicentro.

Secondo il SED, forti scosse sono state avvertite fino nel nord della Croazia. Nei prossimi giorni e nelle prossime settimane si prevedono altre scosse di assestamento nella regione, anche forti.