Dopo il rogoFriburgo, 11'000 forme di Gruyère carbonizzate
bt, ats
3.3.2023 - 15:23
È sotto controllo l'imponente incendio che giovedì ha devastato i depositi per la stagionatura del caseificio del villaggio friburghese di Vuisternens-en-Ogoz.
Keystone-SDA, bt, ats
03.03.2023, 15:23
03.03.2023, 15:50
SDA
Sul posto restano 30 pompieri, contro i 200 uomini presenti all'apice della lotta alle fiamme.
Il rogo ha fatto solo qualche intossicato, ma decisamente meno bene è andata al formaggio: oltre 11'000 forme di Gruyère sono finite in cenere.
L'edificio dove si è sviluppato il rogo è stato sventrato, ha constatato un giornalista di Keystone-ATS in loco. Il crollo del tetto impedisce ancora di raggiungere i focolai, ha spiegato alla stampa Martin Helfer, ispettore cantonale dei vigili del fuoco. Il caseificio invece, che si trova davanti al magazzino bruciato, è rimasto intatto.
Ancora ignote le origini del rogo
L'incendio, le cui origini sono tuttora ignote, è divampato ieri verso le 12.30 a Vuisternens-en-Ogoz, località di circa mille anime fra Friburgo e Bulle (FR), e fortunatamente non ha causato vittime o feriti gravi.
Il bilancio diffuso giovedì sera parla di sette persone intossicate dal fumo e altre 20-25 evacuate e assistite. Troppo presto invece per quantificare in moneta sonante l'entità dei considerevoli danni.
Come detto, ad avere la peggio è stato il formaggio. Oltre 11'000 forme di Gruyère distrutte, di cui quasi 6000 appartenenti all'azienda Mifroma, ha indicato il direttore operativo della filiale di Migros Alexandre Clerc. «L'approvvigionamento non è compromesso», ha comunque tenuto a rassicurare.
Il magazzino non conteneva solo formaggio
Il magazzino, che copre una superficie di 300 metri per 200 e che è stato squarciato per almeno la metà, non ospitava solo locali per la stagionatura dei formaggi.
Ad esempio, due dirigenti di Innopac, impresa che produce imballaggi per l'industria orologiera, hanno rivelato che la loro società ha dovuto improvvisamente cessare ogni attività.
Fumo dall'odore acre ed esplosioni
Giovedì, il fumo sprigionato dal rogo era visibile a una decina di chilometri di distanza. Discorso simile per l'odore acre. Si sono sentite anche delle esplosioni, provenienti da pannelli fotovoltaici.
Tuttavia, i detriti, grazie all'assenza di vento, sono rimasti nei prati vicini. Ai residenti è stato chiesto di tenere le finestre chiuse e di limitare temporaneamente l'uso dell'acqua.