Francia Francia: è morto il serial killer e pedofilo Michel Fourniret

SDA

10.5.2021 - 18:11

Michel Fourniret, conosciuto anche come «l'Orco delle Ardenne» «è morto alle 15 all'ospedale della Pitié Salpetrière di Parigi», ha annunciato il procuratore della capitale, Rémy Heitz, dopo che oggi si era diffusa la notizia del suo ricovero in fin di vita.

Michel Fourniret in una foto di 17 anni fa, mentre nel 2004 arriva in un tribunale belga.EPA/YVES BOUCAU BELGIUM OUT
Michel Fourniret in una foto di 17 anni fa, mentre nel 2004 arriva in un tribunale belga.EPA/YVES BOUCAU BELGIUM OUT
KEYSTONE/EPA/YVES BOUCAU

10.5.2021 - 18:11

Il 79enne serial killer e pedofilo francese era ricoverato dal 28 aprile presso l'unità ospedalizzata di sicurezza interregionale (UHSI) dell'ospedale parigino, dipendente dal centro penitenziario di Fresnes, dove stava scontando due ergastoli per l'omicidio di otto persone.

«È stata aperta un'indagine per 'ricerca sulle cause di morte'», ha detto il pubblico ministero. Tale procedura è una pratica sistematica nel contesto di una morte in un ambiente carcerario, secondo una fonte vicina alle indagini. Dovrà essere eseguita un'autopsia.

Soprannominato «l'Orco delle Ardenne», Michel Fourniret è stato condannato nel 2008 per l'omicidio di sette giovani donne o adolescenti tra il 1987 e il 2001 e condannato all'ergastolo, senza possibilità di compressione della pena.  È stato nuovamente condannato all'ergastolo nel 2018 per un odioso omicidio legato al tesoro della «banda dei parrucchieri».

Secondo il quotidiano Le Parisien, che lunedì mattina aveva rivelato il suo ricovero in fase terminale, «l'ultra settantenne che soffre di problemi cardiaci e morbo di Alzheimer [era] stato messo in coma» e «considerato dai medici come non rianimabile» . È stato avviato un protocollo di supporto di fine vita, ha aggiunto il quotidiano. 

Contattati dall'AFP, i suoi avvocati non hanno voluto rilasciare dichiarazioni.

«Un sentimento di rabbia»

«È allo stesso tempo un sentimento di rabbia di fronte a tanti anni di inattività», ha dichiarato Didier Seban, avvocato di diverse famiglie di scomparsi, tra cui quella di Estelle Mouzin.

Ha deplorato che nei casi in cui fosse ancora incriminato, non ci sarebbe stato «nessun processo» e «nessuna possibilità di avere le risposte attese». «Grazie all'azione del giudice istruttore Sabine Kheris e degli inquirenti, ora sappiamo cosa è successo a Estelle, ma per altre famiglie è senza dubbio troppo tardi», ha aggiunto.

Seban ha chiesto alla giustizia di cambiare il suo «paradigma» per indagare sui «cold cases», i delitti irrisolti.

Michel Fourniret ha confessato nel marzo 2020 davanti al giudice Sabine Kheris la sua responsabilità per la morte di Estelle Mouzin, una bambina di 9 anni scomparsa nel 2003 a Guermantes, a est di Parigi.

Nonostante queste confessioni e dettagli forniti dall'ex moglie del serial killer, Monique Olivier, il corpo della ragazza, malgrado le varie serie di recenti scavi effettuati nelle Ardenne, non è stato ancora ritrovato.

Michel Fourniret è stato anche incriminato nei dossier relativi a Marie-Angèle Domece e Joanna Parrish e dal dicembre 2020 in quello di Lydie Logé, una giovane donna di 29 anni scomparsa nel 1993 in Normandia.

Predatore sessuale

Nato il 4 aprile 1942 a Sedan, nelle Ardenne, Michel Fourniret, sposato tre volte e padre di cinque figli, si sarebbe gradualmente trasformato in un predatore sessuale dopo aver scoperto che la sua prima moglie non era vergine.

Per sua stessa ammissione, il montatore e disegnatore di meccanica, padre discreto durante il giorno, si sarebbe trasformato in un «bracconiere» nelle sue ore buie.

Fu condannato per la prima volta tre volte nel 1967, 1984 e 1987 per una dozzina di aggressioni sessuali. Al suo rilascio dal carcere nel 1987, si è trasferito da Monique Olivier, la sua terza moglie, incontrata in carcere grazie a un annuncio sul giornale, che ha poi trasformata in complice in diversi suoi crimini. La loro accoppiata criminale si è conclusa nel 2003 quando Fourniret è stato arrestato in Belgio dopo un rapimento fallito.

Nel 2004 e nel 2005, Monique Olivier crolla e finisce per confessare. Rivela così agli investigatori undici omicidi, di cui sette commessi tra il 1987 e il 2001.

Nel 2008, Michel Fourniret è stato condannato al carcere a vita, con la pena non compressibile,  prima di essere condannato di nuovo dieci anni dopo, nel 2018, per assassinio.

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