Carlos Ghosn insiste sul fatto che nemmeno i familiari più stretti, né i suoi avvocati, erano a conoscenza del suo piano di fuga dal Giappone verso il Libano. Lo ha detto lo stesso ex patron di Nissan-Renault durante un punto stampa a Beirut con i media nipponici.
«Quando pianifichi qualcosa del genere, nessun individuo deve esserne informato – ha spiegato Ghosn – e la realizzazione deve essere lasciata all'iniziativa personale».
Al pari della conferenza dell'8 gennaio tenuta nella capitale libanese, tuttavia, l'ex tycoon si è rifiutato di rilasciare dettagli sull'esecuzione del progetto di fuga avvenuto lo scorso 30 dicembre.
Ghosn ha ancora una volta ribadito di essere stato ostaggio della giustizia giapponese, così come «migliaia di persone nel Paese del Sol Levante che al contrario di lui non hanno gli stessi privilegi, per il fatto di essere una figura pubblica e avere a disposizione ingenti somme di denaro».
Ghosn ha aggiunto che gli è stata inoltrata una richiesta dal pubblico ministero libanese in data 9 gennaio con il quale si dice disposto a cooperare.
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